Darwin e il clima

Darwin e il Clima

Nei suoi scritti, il grande naturalista inglese Charles Darwin cita spesso l’esploratore e scienziato tedesco Alexander von Humboldt, dalle cui osservazioni fu più volte ispirato. Come lui, ad esempio, sosteneva l'importanza dello studio del clima per comprendere le caratteristiche di un ambiente e della sua comunità biologica. In ogni località visitata, Darwin dedicò tempo e attenzione all’analisi delle condizioni climatiche.
Durante le sue esplorazioni in diverse città del Sud America, osservò che le condizioni di queste zone potevano essere molto diverse rispetto a quelle di località poste alla stessa latitudine ma in continenti diversi. Ad esempio Dublino, in Irlanda, e la Terra del Fuoco, all'estremo meridionale del Cile, entrambe poste attorno al 53° grado di latitudine ma in posizione opposta rispetto all'equatore, mostrano temperature con una differenza media di 4-5 °C.
Notò la difficoltà con cui il pesco fruttifica sull’isola cilena Chiloé, al contrario di località spagnole con uguale latitudine dove i raccolti sono abbondanti. Osservò che il clima uniforme e ventoso della Terra del Fuoco si propagava anche a latitudini inferiori lungo la costa cilena: ne era una prova la foresta che da Capo Horn si estende per 1.000 km verso nord e che Darwin definì dall’aspetto molto simile.
Terra del fuoco Citando il geologo tedesco Christian von Buch, a lui contemporaneo, riportò che in Europa il ghiacciaio più meridionale che scende a mare si trovava in Norvegia a 67° di latitudine nord, mentre nell’emisfero australe il ghiacciaio più lontano dal polo si trova nel Golfo di Penas, a 46° 50’ di latitudine Sud, lungo lo stretto di Eyre. Darwin comprese che il clima dipende da più fattori, tra cui mise in maggior rilievo la vicinanza al mare, le condizioni tettoniche, come anche la geomorfologia di una regione.
Sulla base della sua teoria evolutiva, cercò anche di immaginare, per alcune specie, scenari differenti, indotti dai cambiamenti climatici. Ad esempio, osservando che i molluschi dei generi Oliva, Voluta e Terebra trovati a Bahia Blanca (Argentina) avevano specie di dimensioni più grandi di quelle presenti ai suoi tempi a pari latitudine in Portogallo, immaginò che trovare forme fossili di dimensioni più grandi in strati rocciosi nel Portogallo, poteva provare che il clima di questa regione in passato era diverso da quello attuale e aveva caratteristiche semitropicali, simili a quelle argentine. Provò anche a immaginare cosa sarebbe potuto accadere in Europa se il clima fosse cambiato: ipotizzò la presenza di specie tropicali lungo le coste del Portogallo, del puma e del giaguaro sui Pirenei e perfino dei colibrì Danimarca.
Se Darwin fosse qui oggi per verificare le sue ipotesi, osserverebbe che anche se, per il momento, in Europa non si è ancora stabilito un clima tropicale, è pur vero che negli ultimi 150 anni si è registrato un considerevole aumento della temperatura globale della Terra. Molti climatologi riconducono a questo riscaldamento alcuni importanti eventi geoclimatici degli ultimi anni, quali per esempio l'intensificarsi di fenomeni meteorologici estremi, come tornado o alluvioni, e il ritiro dei ghiacciai. A proposito di questi ultimi, in particolare, noterebbe il caso del complesso del Quelccaya in Perù, il più esteso corpo di ghiaccio tropicale: il glaciologo Lonnie Tompson, dell'Università dell'Ohio, sostiene che uno dei suoi ghiacciai, l’Oori Kalis, sta fondendo al ritmo di 60 m all’anno, così rapidamente che potrebbe scomparire già nei prossimi anni. Darwin noterebbe che non solo per effetto dell'inquinamento, ma anche con la sua attività agricola, l'uomo sta mettendo a rischio l’esistenza di molte specie.
È il caso, per esempio dei palmeti: l'intenso sfruttamento cui la pianta è stata sottoposta, ne ha causato la forte rarefazione sul territorio cileno. Un tempo estese e spontanee, ai piedi della Cordigliera, nelle valli con bassa piovosità annua tra il 32° e il 36° parallelo, oggi le popolazioni di palma sono confinate tra 33° e 34° di latitudine, tanto che la specie è considerata vulnerabile. L'innumerevole popolazione della tenuta di Petorca in Cile, citata da Darwin, un tempo ridotta a soli 500 esemplari, è oggi conservata nel Parco Nazionale La Campana, creato nel 1967 su un'estensione di 8.000 Ha nei pressi di Viña del Mar, e con circa 100.000 piante costituisce la più consistente popolazione di questa grande palma.

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