Le politiche per la digitalizzazione, la sicurezza e la salvaguardia nell’uso delle ICT e l’IA
La digitalizzazione e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sono uno degli argomenti più caldi anche nel contesto universitario. Ci aspettiamo molto in termini di snellimento dei processi gestionali e amministrativi, così come di possibilità di esplorare nuove frontiere a partire dalla capacità di elaborare i “big data”. Allo stesso tempo, ogni giorno, ci misuriamo con la delicatezza del trattamento dei dati, con le esigenze di tutela della privacy, non di rado con i tentativi di frode. E ogni tanto ci fermiamo anche a riflettere su come la nostra vita stia cambiando in questi scenari di inedite possibilità e problematiche. Progresso tecnologico, consapevolezze etiche, formazione continua e diffusa: anche per questo intreccio, così decisivo per il futuro, è importante sviluppare una attenzione dedicata.
Un coordinamento mirato delle politiche per la digitalizzazione, la sicurezza informatica e l’Intelligenza Artificiale permette all’Ateneo di sviluppare infrastrutture avanzate, tutelare efficacemente i dati sensibili e promuovere un uso responsabile delle tecnologie, migliorando così efficienza, qualità dei servizi e capacità di innovazione. Un approccio di questo tipo favorisce concretamente la collaborazione tra università, istituzioni e imprese, generando coesione e fiducia nella comunità accademica e sul territorio.
La digitalizzazione, la sicurezza informatica e l’utilizzo responsabile delle ICT e dell’Intelligenza Artificiale rappresentano priorità strategiche a livello globale, europeo e nazionale, con un’intensa attività di sviluppo anche sul territorio regionale e presso l’Università di Trieste. Si tratta di un quadro articolato, da tenere presente per immaginare esigenze e sviluppi.
L’Ateneo è già ben inserito in questo contesto, avendo delineato nel proprio Piano Strategico 2023-2026 indirizzi mirati alla digitalizzazione e dematerializzazione dei processi amministrativi e didattici, con l’obiettivo generale di migliorare sicurezza, efficienza operativa e trasparenza.
L’Università di Trieste partecipa attivamente a progetti finanziati dal PNRR che integrano tecnologie digitali e Intelligenza Artificiale in contesti ad alta complessità, promuovendo soluzioni innovative in cui la gestione sicura e consapevole dei dati e dei processi è centrale. Tra questi, si segnalano i progetti dell’ecosistema iNEST – Spoke 8, come FishAI e il Digital Twin per i processi portuali, che implicano anche riflessioni su tracciabilità, interoperabilità e responsabilità nell’uso delle tecnologie. Inoltre, l’Ateneo contribuisce allo sviluppo di tecnologie quantistiche sicure nello Spoke 1, dedicate alla protezione e trasmissione avanzata delle informazioni.
Guardando al futuro delle comunicazioni: UniTS per EQUIP-FVG
EQUIP-FVG (Extended Quantum Infrastructure Project per il Friuli Venezia Giulia) è un progetto per la realizzazione di una infrastruttura permanente in fibra ottica per la comunicazione sicura tramite tecnologia quantistica e pone la Regione all’avanguardia nello sviluppo di un’infrastruttura basata sui principi della Distribuzione in Chiave Quantistica (QKD). Tale infrastruttura potrà essere utilizzata sia a scopo di ricerca e sviluppo, sia come supporto per i servizi pilota che saranno sviluppati dai partner del progetto. Sarà un importante strumento sia per quanti siano direttamente interessati alla tecnologia, ma anche a chi guarda piuttosto al suo utilizzo pratico: infatti costituirà uno strumento essenziale per lo sviluppo di applicazioni e tecnologie quantistiche su distanze geografiche e permetterà lo sviluppo e la sperimentazione “in vivo” di servizi nell’ambito della logistica marittima, portuale e retroportuale.
Così come concepito, il progetto supporterà e favorirà la creazione di un ecosistema di enti pubblici e privati, centri di ricerca e aziende, per la promozione e la messa in opera di soluzioni quantistiche per la sicurezza nella trasmissione delle informazioni; garantirà il processo di digitalizzazione completa dei porti, creando un’infrastruttura mediante la quale i settori marittimo e portuale saranno innovati in un Sistema Paese integrato; garantirà l’operatività e la stabilità dell’infrastruttura di telecomunicazione a lungo termine e l’implementazione e lo studio di use case in ambiti diversi (finanziario, assicurativo, sanità..) con la possibilità di trasformarli in processi definitivi. Grazie alla sua collocazione geografica, contribuirà a rendere la Regione FVG – e l’Università di Trieste – un importante nodo di connessione tra altre strutture quantistiche permanenti italiane ed europee.
Le ricadute dirette e indirette del progetto investiranno l’Ateneo di Trieste, dove si colloca già un’importante attività di ricerca sulla QKD, e che sarà chiamato a formare le competenze nonché a supportare iniziative per il supporto e la consulenza sulle reti complesse in fibra e satellitare per una comunicazione sicura a disposizione di un’area geografica molto ampia.
L’Area dei Servizi ICT (ASICT) dell’Università di Trieste rappresenta una colonna portante per la ricerca nelle tecnologie QKD; a titolo esemplificativo delle potenzialità dell’Area, si cita il ruolo che avrà nel progetto SIQURE (Slovenia-Italy Quantum-Secure Communication) in fase di valutazione, del valore di 4 MEuro, che prevede la realizzazione stabile di una rete di scambio chiavi quantistico tra Italia e Slovenia. ASICT, in quanto capofila dell’iniziativa LightNet, avviata nel 2006 dalla comunità scientifica locale, garantirà per il progetto il punto fisico di interconnessione
Anche sul piano delle collaborazioni lo stato dell’arte è incoraggiante: l’Università di Trieste è socia fondatrice di Rachael S.r.l., startup nata in collaborazione con SISSA e SWG, che sviluppa strumenti per l’integrazione, l’analisi predittiva e la visualizzazione di grandi moli di dati. L’esperienza maturata in questo contesto rafforza il ruolo dell’Ateneo nella promozione di tecnologie digitali avanzate, con particolare attenzione alla leggibilità dei processi analitici e alla trasparenza degli algoritmi, elementi fondamentali per un uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale e per politiche pubbliche supportate da dati interpretabili e affidabili.
Sempre nell’ambito delle collaborazioni strategiche, è stata da poco istituita, in collaborazione con Generali, la cattedra in Intelligenza Artificiale Responsabile e Sostenibile, con l’obiettivo di sviluppare ricerca e formazione sull’utilizzo dell’IA in contesti in cui la tutela dei dati sensibili, la trasparenza dei sistemi digitali e più in generale un approccio eticamente consapevole allo sviluppo tecnologico sono elementi essenziali per una digitalizzazione sicura e inclusiva.
Diversi sono quindi i fronti di lavoro già avviati con successo. Permangono tuttavia alcune criticità che richiedono un’azione strategica e coordinata, puntando ad implementare le infrastrutture ICT e il calcolo ad alte prestazioni, i servizi cloud e l’interoperabilità, la digitalizzazione dei processi e le piattaforme collaborative per la gestione dei flussi amministrativi, le misure di sicurezza, la definizione delle policy e un sistema di formazione sia di base e diffuso – rivolto a tutta la comunità – sia avanzato e rivolto in particolare alle figure deputate a raccogliere (e trasmettere) il know-how necessario all’interno dei Dipartimenti.
Il ruolo di UniTs per le infrastrutture ICT per la ricerca
L’Area Servizi ICT dell’Ateneo (ASICT) ha competenze e personale altamente specializzato nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture di rete strategiche per la ricerca, oggi pienamente operative ed iper-sfruttate, che le ha consentito di assumere un ruolo preminente a livello nazionale, tanto da aver conquistato la fiducia di GARR, la rete nazionale accademica e della ricerca Italiana, di ARNES (la corrispondente Slovena) e della Regione FVG, che ha investito e continuerà ad investire in questo ambito ingenti risorse. ASICT prima con LightNet ed ora con Q-Lightnet (la rete quantistica regionale obiettivo di EQUIP-FVG), si conferma il maggior centro di competenza sulle tecnologie di rete e punto di riferimento per tutta la comunità accademica e della ricerca della Regione, oltre che per altri soggetti come ASUGI, INSIEL, la Protezione Civile.
GARR ha scelto di investire nel nord-est utilizzando LightNet come laboratorio di rete per poi utilizzare a livello nazionale sia le tecnologie trasmissive in uso presso il nostro Ateneo, sia i modelli di rete geografica da noi ideati e poi realizzati; e sempre presso il nostro Ateneo è ospitato il LightNet Network Operating Center (LightNOC), ovvero il presidio di gestione della rete nonché il nodo di interconnessione fra GARR e ARNES attraverso cui transita tutto il traffico dati internazionale tra l’Italia e la Slovenia, veicolato su LightNet.
UniTs ha previsto investimenti significativi, con una quota rilevante dei 26,9 milioni di euro previsti per il triennio 2025-2027 specificamente dedicati all’ammodernamento delle infrastrutture ICT, reti telematiche avanzate, Datacenter, servizi cloud e calcolo ad alte prestazioni (HPC Cineca), con l’obiettivo di garantire efficienza operativa e sicurezza informatica. Oltre a quanto stanziato nel budget autorizzatorio 2025, occorrerà in futuro continuare a sostenere con adeguate risorse i progetti in fase di sviluppo, per mantenere la capacità di essere attrattivi nei confronti del network accademico e scientifico rappresentato dal SIS, che in questo modo incrementa le credenziali per partecipare ai bandi finanziamento europei.
Per attuare in modo efficace le azioni individuate, si propongono alcune iniziative concrete da discutere, testare e adattare con il contributo attivo di tutte le componenti dell’Ateneo. Tra queste, le più urgenti riguardano la costituzione di task force tematiche con referenti interdipartimentali per ciascun ambito prioritario (ICT, sicurezza, cloud, digitalizzazione dei processi, comunicazione digitale), dotate di mandato operativo e supporto tecnico-amministrativo, per accompagnare e presidiare l’implementazione; l’attivazione di un helpdesk digitale interno, dedicato al supporto nell’utilizzo degli strumenti digitali già attivi ma sottoutilizzati, con materiali formativi, raccolte di FAQ e una logica di “formazione tra pari” che favorisca la diffusione di competenze trasversali.
Sarà necessario inoltre avviare cicli di audit interni, finalizzati a individuare margini di miglioramento su temi prioritari (gestione e aggiornamento dei siti web e portali istituzionali; sicurezza informatica, inclusa la gestione degli account inattivi; l’effettivo utilizzo delle piattaforme digitali e l’interoperabilità tra applicativi) con l’obiettivo di proporre soluzioni pratiche, condivise e attuabili. Sarà importante supportare la sperimentazione condivisa e la razionalizzazione delle risorse HPC, con una prima fase di coordinamento tra i Dipartimenti dotati di cluster e i servizi ICT centrali, finalizzata a valutare scenari di consolidamento, ottimizzazione delle risorse e supporto tecnico congiunto
Nel rispetto del diverso quadro normativo e contrattuale che governa l’ingaggio del personale, si lavorerà per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze in ambito digitale e ICT, anche attraverso forme di premialità interna collegate a progetti, innovazioni di processo o contributi strategici alla loro conduzione.
A proposito di “singoli problemi importanti”…
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