Il mio impegno
Alla luce delle considerazioni raccolte nel programma e proposte alla riflessione comune, pensando a voi personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, vorrei dirvi che punto…
- ad un modello di Università in cui le idee siano poste al centro, anche quelle del personale TAB, e possano divenire progetti in grado di sostenere innovazione e sviluppo;
- ad un modello di comunità dove la centralità delle persone sia un valore, così come l’ascolto dei loro bisogni, il rispetto dei loro tempi e delle loro capacità, e la comprensione delle loro aspirazioni;
- ad un modello organizzativo in cui le persone possano agire costruttivamente, trovando e realizzando opportunità di crescita e di valorizzazione;
- a creare le condizioni perché il personale TAB possa praticare un nuovo pensiero amministrativo che, nel rispetto delle regole, coniughi flessibilità e fluidità di gestione;
- a dare maggiore visibilità alle attività svolte dal personale prevalentemente impegnato nella didattica in ambito strategici – come l’insegnamento delle lingue – e alla cui qualità fornisce un contributo irrinunciabile, a valorizzarne il lavoro e mantenere aperto un dialogo costante e costruttivo;
- a realizzare ambienti in grado di accogliere le persone e supportare attività lavorative diverse, basate sulla concentrazione, sulla creatività, sulla sperimentazione e sulla collaborazione.
Per chi desidera approfondire
Il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario (TAB) svolge un ruolo fondamentale nella vita della nostra comunità accademica, e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi istituzionali con competenze specialistiche e capacità gestionali di assoluto rilievo. Ridurre questa componente essenziale a una mera controparte significa sminuirne il valore e trascurare il suo apporto strategico. Il mio obiettivo è invece costruire una comunità consapevole e responsabile, in cui il personale TAB sia pienamente riconosciuto come attore chiave nello sviluppo dell’Ateneo, non solo come esecutore di procedure, ma come parte attiva nel miglioramento dei processi, nell’innovazione e nell’internazionalizzazione.
Negli ultimi anni, il contesto universitario ha subito cambiamenti sempre più rapidi e su larga scala, con un impatto significativo sulla comunità accademica e sulle condizioni di lavoro, in particolare del personale TAB. L’aumento della complessità normativa e regolamentare, la crescente digitalizzazione, le latenti tensioni tra dipartimenti e amministrazione centrale (spesso vissute come contrapposizione tra centro e periferia in una somma di parti con interessi diversi), unite a una debole propensione ai cambiamenti e alla scarsa resilienza dell’apparato amministrativo, la limitatezza delle possibilità di manovra per incentivare e valorizzare le risorse migliori, la difficoltà di assicurare risorse più ampie di sostegno al welfare e al benessere organizzativo hanno generato disorientamento e demotivazione. Segnali più o meno evidenti di un disagio diffuso – tangibile però nell’elevato numero dei trasferimenti verso altre amministrazioni pubbliche – richiedono di essere considerati e le criticità rilevate meritano di essere mitigate – se non risolte – con interventi concreti, di concerto con una Direzione Generale che si deve fare carico di un apparato amministrativo efficiente e collaborativo.
Per superare le criticità, mi impegno a rafforzare il senso di appartenenza e la fiducia nel valore delle competenze del personale TAB, favorendo un maggiore dialogo anche con la componente docente (in particolare per i Collaboratori ed Esperti Linguistici- CEL), consolidando i rapporti di collaborazione basati sulla reciproca fiducia. Mi impegno perché il personale possa essere maggiormente coinvolto nelle scelte strategiche così come nell’attuazione delle politiche della governance, per evitare che i cambiamenti vengano percepiti come imposizioni subite anziché come opportunità di crescita, e che il passaggio dalle strategie all’azione risulti complesso se non impraticabile.
L’adozione di un approccio basato sul lavoro di squadra, in cui le diverse attitudini e preferenze individuali siano riconosciute come un valore, sarà cruciale per distribuire equamente i carichi e favorire la trasversalità delle competenze. Al contempo, favorirò la creazione di gruppi di lavoro ampi, collaborativi, volti a condividere professionalità, conoscenze e buone pratiche, anche superando i rigidi confini tra strutture istituzionali, amministrazione centrale e dipartimenti e promuovendo la cultura della co-creazione.
Le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, aprono scenari di maggiore produttività e innovazione, ma per trarne vantaggio occorre investire in un aggiornamento continuo delle competenze, con un’attenzione specifica allo sviluppo delle soft skills, come l’adattabilità e la creatività. Queste capacità, difficilmente sostituibili dagli algoritmi, saranno sempre più centrali nel futuro del lavoro amministrativo e nella trasmissione della conoscenza.
Proprio perché ritengo il personale TAB una risorsa strategica per l’Ateneo, sono convinta che sia necessario focalizzare e attuare politiche mirate, che garantiscano un ambiente di lavoro equo, motivante e capace di attrarre e trattenere.
Riporto di seguito la proposta per alcune linee di azione su cui intendo impegnarmi:
Reclutamento mirato, organizzazione e valorizzazione delle competenze
Per garantire un’adeguata copertura delle strutture più complesse e strategiche, promuoverò l’adozione di criteri di reclutamento più mirati e diversificati. Le selezioni devono prevedere una valutazione attenta delle esperienze acquisite e, ove opportuno, colloqui attitudinali. Sarà essenziale ridurre i tempi tra la pianificazione del personale e l’effettiva assunzione, evitando di inserire figure non più necessarie o non adeguate ai nuovi bisogni. Inoltre, mi impegno affinché si possa garantire una distribuzione equa del personale nelle strutture periferiche, riconoscendo posizioni di responsabilità dove necessario e opportuno. Promuoverò la collaborazione con le Rappresentanze sindacali, puntando a un progetto condiviso di organizzazione del lavoro che ottimizzi l’impiego delle risorse umane e consenta la valorizzazione delle singole professionalità. Saranno valorizzate le risorse che, con le loro competenze, hanno un ruolo cruciale nella formazione e nella ricerca (come i tecnici di laboratorio) così come nell’insegnamento delle lingue, e fondamentali per le attività di internazionalizzazione (come i CEL).
Progressioni di carriera e incentivi equi
Le politiche di progressione devono essere più trasparenti ed efficaci. È fondamentale che nei processi di valutazione siano integrati parametri che riconoscano il contributo di tutte le componenti del personale TAB; occorrerà migliorare il bilanciamento tra progressioni in amministrazione centrale e nei dipartimenti, soprattutto per le posizioni di elevata professionalità. Gli incentivi esistenti saranno applicati in modo equo e trasparente, con particolare attenzione a chi ha sostenuto carichi di lavoro straordinari, come la gestione dei fondi PNRR.
Formazione continua e trasferimento di conoscenze
L’Ateneo dovrà investire in una formazione operativa, mirata, all’occorrenza anche di elevato livello (come, a titolo esemplificativo, quella per Credential Evaluator) attraverso corsi che rispondano alle reali esigenze del personale; anche la digitalizzazione dovrà essere accompagnata da formazione adeguata a garantire un uso efficace degli strumenti, compresi quelli basati sull’intelligenza artificiale. Promuoverò le pratiche di mentoring e revers mentoring per favorire lo scambio di competenze e garantire un dialogo intergenerazionale che migliori la qualità dei servizi e riduca le criticità legate al turnover.
Benessere organizzativo e conciliazione vita-lavoro
Un ambiente lavorativo accogliente è fondamentale per la motivazione del personale. Mi impegno a rafforzare il più possibile le misure di welfare, a reintrodurre una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, a introdurre ulteriori misure di supporto per la genitorialità e a realizzare spazi dedicati al benessere e alla socialità. Mi impegno per valorizzazione e incrementare le attività culturali con e per il personale. Il lavoro agile dovrà essere valorizzato, bilanciando flessibilità e responsabilità per garantire qualità ed efficienza nei servizi.
Inclusione, equità e cultura dell’ascolto
L’Ateneo deve impegnarsi attivamente nella prevenzione di discriminazioni e violenze, con punti di ascolto per il personale. Sarà essenziale promuovere l’accesso alle strutture e agli strumenti di lavoro per tutte le persone, in particolare quelle con disabilità, e porre attenzione anche alle specifiche istanze straordinarie del personale, mediante iniziative di sostegno in momenti di difficoltà che possano aiutare a migliorare la qualità della vita lavorativa. Non da ultimo, occorrerà rafforzare l’attenzione e la cura per le sedi diffuse dell’Ateneo, per non far sentire il personale – e gli studenti – abbandonati a loro stessi.
Attrattività e motivazione per le nuove generazioni
Per rendere l’università un luogo attrattivo per i giovani non basta migliorare le condizioni contrattuali: sarà necessario creare un ambiente dinamico e innovativo, che valorizzi il senso di appartenenza e il contributo individuale al bene pubblico. L’ambiente universitario dovrà essere percepito come un’opportunità di crescita e cambiamento, dando spazio alla creatività e alle soluzioni innovative proposte dai nuovi assunti.
Una Rettrice che si faccia portavoce del cambiamento
Come dimostrato dalla spiccata mobilità evidente dalla lettura dei dati relativi al personale TAB dall’Ateneo negli ultimi cinque anni – caratterizzata da permanenze dei neoassunti spesso molto brevi – il settore pubblico sconta una minore competitività e attrattività rispetto ad ambiti che appaiono più remunerativi per le giovani generazioni (non solo privati, ma anche pubblici in particolare nel contesto di Comparto Unico che regola l’impiego nelle PPAA in Regione FVG). Le Università costituiscono il comparto che solo per ultimo ha beneficiato del rinnovo del CCNL, e tuttora il personale TAB delle Università ha salari inferiori a quelli delle altre pubbliche amministrazioni.
Una Rettrice da solo ha scarso potere contrattuale nei confronti di strumenti normativi e regolatori che ad oggi non gli permettono di tamponare l’emorragia verso altri comparti, più remunerativi. Una Rettrice però può impegnarsi per sollecitare una forte presa di posizione del sistema universitario. Questo impegno sarà centrale nella mia azione, affinché il personale venga riconosciuto come una risorsa imprescindibile e un interlocutore affidabile e competente per il resto della comunità accademica e per quella studentesca.