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Ultimo aggiornamento contenuto: 30.08.2011 13:09:02

Emergenze e antincendio

Sempre nell'ambito del progetto "Sicurezza Partecipata In Ateneo", sono stati realizzati diversi progetti finalizzati alla semplificazione dell’applicazione della normativa antincendio.

I controlli richiesti ai fini del rispetto della normativa antincendio sono spesso rappresentabili come elenchi di requisiti che devono essere soddisfatti da ogni edificio universitario. Alcuni aspetti sono semplici e lineari (es. presenza dell’illuminazione di emergenza, cartellonistica che accompagna i presidi antincendio, ecc.), altri sono molto più complessi per le diverse deroghe concesse in funzione della storia dell’edificio (es. dimensionamento vie di fuga, illuminazione naturale degli ambienti, ecc.).

Considerato il rapido cambio di destinazione a cui sono spesso soggetto i locali universitari, è opportuno che i limiti principali siano conosciuti anche dai tecnici che abitualmente operano nell’edificio, per questo il progetto SPIA cerca di coinvolgerli sempre più nella fase di compilazione e valutazione delle check-list di controllo. Questa collaborazione richiede però la semplificazione del linguaggio tecnico e normativo, delle casistiche e delle conoscenze necessarie per la valutazione. L’obiettivo è rendere in futuro gli incaricati di queste operazioni completamente autonomi (pur sotto il continuo controllo dell’SPP), affinché si tramuti da un controllo periodico delle opere realizzate, a delle conoscenze che guidino a priori le fasi di progetto.

Una ricerca recentemente realizzata ha permesso di semplificare notevolmente il calcolo del carico d’incendio. L’operazione è particolarmente tediosa perché richiede l’ispezione di ogni singolo locale, la stima del tipo e della quantità di ogni materiale presente da relazionare con le caratteristiche strutturali dell’ambiente. Ripetuto analiticamente per gli oltre 10 mila vani presenti nei locali dell’ateneo rappresenta un’operazione infinita, perché non si riuscirebbe a concludere il ciclo che molti dei locali ispezionati avrebbero già cambiato destinazione d’uso. D’altra parte, dal punto di vista del carico d’incendio la maggior parte dei locali risulta essere molto simile, classificabile in poche categorie: gli uffici amministrativi tendono ad assomigliarsi, così come le biblioteche e gli studi dei docenti.

L’analisi realizzata come tesi di laurea dal neo dottore Giovanni Dolcetti del cdl in tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi , sotto la supervisione del Prof. Corrato Negro, ha infatti dimostrato come i vani universitari siano raggruppabili in poche decine di categorie. Ognuno di questi gruppi è stato poi analizzato singolarmente per stimare il carico d’incendio medio e massimo, per verificare se ci fossero tipologie di locali per cui si potesse assegnare a priori una rispondenza alle soglie massime previste dalla normativa, senza necessità di ulteriori analisi.

Ad esempio è stato verificato, mediante un calcolo realizzato con un software specifico per il calcolo del carico d’incendio, come anche le aule universitarie storiche, realizzate con gradinate e pareti in legno, risultano al di sotto delle più stringenti soglie previste dalla legge, grazie al basso rapporto tra il materiale incendiabile e la notevole superficie occupata. Analoghe valutazioni sono state fatte per tutte le principali tipologie di locali presenti nell’ateneo.