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Quali sono gli elementi importanti nella “filiera” dell’internazionalizzazione?

    Promuovere l’internazionalizzazione significa misurarsi con problematiche diverse, alcune affrontabili a livello di Ateneo, altre di competenza di altre Istituzioni (come, ad esempio, il rilascio dei visti). Dal versante Ateneo ci sono diversi snodi da curare rispetto ai flussi in entrata, tra cui la maggiore visibilità in lingua inglese di UniTs e dei suoi progetti, il miglioramento del sistema dell’accoglienza (il welcome office e il supporto alle necessità di primo alloggio, di assistenza medica, di accesso ai servizi cittadini…), il miglioramento del coordinamento con l’offerta didattica, lo sviluppo del supporto all’inserimento e alla permanenza (importante, ad esempio, offrire la possibilità di promuovere o potenziare la lingua italiana come strumento veicolare). Questi diversi snodi vanno considerati “in filiera”, perché costituiscono le condizioni complessive di attrattività per studiosi che intendono valutare l’Università di Trieste come interlocutore scientifico o come luogo in cui sviluppare progettualità per periodi più prolungati.

    Anche in uscita ci sono esigenze specifiche, che vanno dal supporto allo screening dei bandi, alla scrittura dei progetti fino alla garanzia delle condizioni di sicurezza in missione. Proprio per l’ampiezza e la complessità delle esigenze connesse ai rapporti internazionali è previsto che una figura di Pro-rettore sia espressamente dedicata alle politiche per l’internazionlità, potendo quindi contare su un team di delegati che possano ben coordinare le diverse azioni necessarie.