Per implementare l’accoglienza solidale si deve lavorare su due fronti paralleli: a) in primo luogo restare attivamente in contatto con reti come SAR e UNHCR, oltre che con la CRUI per partecipare a iniziative comuni, che hanno il vantaggio di avere una regia unica e forte nel rapporto con le rappresentanze diplomatiche e i Ministeri interessati (MAECI, MUR e Interni) per la facilitazione delle procedure amministrative (prima fra tutte quella per il rilascio dei visti); b) in secondo luogo, insieme a UniUD e agli altri enti di ricerca del territorio, sollecitare la Regione FVG a: 1) mettere a disposizione risorse per la gestione di uno sportello unico che si possa occupare, per esempio, della gestione di affitti di appartamenti di privati per le accoglienze brevi (visiting fellowship per studiosi rifugiati – ma anche VP), o impreviste di fronte allo scoppio di conflitti; e 2) mettere a sistema la riserva di posti letto nelle residenze Ardis e i servizi basici di mensa per un numero adeguato di studenti potenzialmente in arrivo grazie ai programmi a regia nazionale di cui al punto precedente promossi da CRUI, UNHCR o simili.