Un modello di Comunicazione in chiave ergonomica[..dalla
prima pagina] 1.0 Introduzione La progettazione ergonomica si identifica con il progettare per l'utente e di conseguenza con il soddisfare, prima di tutto, le reali
esigenze degli utenti finali di prodotti, sistemi o servizi. Nel processo ergonomico, l'azione progettuale viene identificata come un continuum
di analisi, progetto, realizzazione e collaudo. Di conseguenza l'azione ergonomica comincia prima della fase di progettazione
vera e propria e non alla fine, cioè nella realizzazione del prodotto e nella sua introduzione nel mercato. Le azioni di verifica vengono poi attuate lungo
tutto la fase di progettazione, in una costante ricerca volta a verificare l'equilibrio tra le qualità del prodotto e le sue caratteristiche di usabilità (efficacia,
efficienza e soddisfazione d'uso) [ISO CD 9241 international quality standard, part. 11.3, "Guidance on specifying and measuring usability", 1993]. Riguardo
all'opera progettuale, oltre a considerare le specifiche necessità funzionali del prodotto, è anche ugualmente importante considerare gli aspetti fisiologici e psicologici dell'utente,
tenendo nella dovuta considerazione anche le caratteristiche di design. E'infine da notare che tutti questi elementi possiedono una proprietà comune, essi
sono soggetti ad una continua variazione spazio-temporale. Per poter ottenere un successo nella progettazione orientata verso l'utente occorre dare eguale
peso sia all'esperienza proveniente dagli utilizzatori, sia alle tecniche di marketing, sia alle soluzioni tecnologiche adottate. Il risultato porterà ad una
maggiore soddisfazione da parte del consumatore, un prezzo finale inferiore ed una rapida introduzione nel mercato.
2.0 Modello AUAF della comunicazione ergonomica
Lo scorso anno, in occasione del 108° Congresso dell'Audio Engineering Society,
svoltosi a Parigi, presentai un lavoro nel quale indicavo con l'acronimo AUAF (Active User in Advance Feedback - Feeback aprioristico proveniente dall'utenza
attiva) la metodologia progettuale relativa alla realizzazione di componenti e sistemi di facile impiego da parte degli utilizzatori. La differenza
sostanziale tra il "modello di Shannon", il successivo che teneva conto del Feedback e quello da me presentato è che, nel mio caso, il feedback dell'utenza viene utilizzato in
maniera aprioristica.
2.1 Il modello di Shannon La teoria classica della comunicazione, sviluppata da Shannon studia la trasmissione di un'informazione o di un
messaggio da un sito trasmittente verso un altro ricevente. Il processo secondo il quale si esplica tale comunicazione prende in considerazione nell'ordine:
- Una stazione emittente, che formula ed invia il messaggio;
- Un codificatore,
che codifica il messaggio per poterne effettuare il trasferimento sul mezzo scelto;
- Un mezzo, o canale di comunicazione, attraverso il
quale il messaggio viene trasferito dall'emittente al ricevente;
- Un decodificatore, che decodifica il messaggio, affinché possa essere
interpretato dal ricevente;
- L'intromissione di rumore, provocato dal canale di comunicazione complessivo: "codificatore-mezzo-decodificatore";
- Una stazione ricevente, che riceve il messaggio.
2.2 Rivisitazione di P.Watzlawick del modello di Shannon Il
modello della comunicazione di Shannon descrive, coma abbiamo visto, il trasferimento dell'informazione lungo un canale di comunicazione e sottostante al rumore (mentre il limite di Shannon
si riferisce all'affidabilità della trasmissione di dati attraverso canali di comunicazione soggetti al rumore). La rivisitazione del modello di Shannon in chiave
cibernetica, prevede il processo di feedback tra la stazione ricevente e quella emittente e ciò porta alla seguente riformulazione grafica:
2.3 Il modello AUAF (Feeback aprioristico proveniente dall'utenza attiva) Come abbiamo già visto il
modello di Shannon, che ben si presta per esemplificare il processo di comunicazione classico e che viene implementato con la variabile del feedback nel caso cibernetico, deve necessariamente
essere rivisitato per poter rappresentare anche il fattore ergonomico. Infatti, il modello di comunicazione in chiave ergonomica, che studia la progettazione sviluppata
in maniera antropocentrica, deve necessariamente prevedere un feedback attivo "a priori" da parte degli utilizzatori (Active User in advance feedback), ove per utilizzatori s'intendono
non solamente gli end users, ma tutti coloro che sono implicati nel processo (tecnici, operatori, ecc. ed anche gli end users).
Nel modello proposto da Watzlawick i feedback della stazione ricevente influenzano il trasmettitore; qui, al contrario, è
importante analizzare a priori i feedback provenienti dagli utenti.
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