Servizio Prevenzione Protezione

Ultimo aggiornamento contenuto: 19.11.2015 09:12:25

Interviste

Cosa vedi a proposito di sicurezza in Ateneo?

1) Mah non lo so, non ho idea

2) Non l’ho mai percepita: non mi è mai capitato di vedere un caso simile ma, come ho già ribadito prima, se succede qualcosa sicuramente l’ufficio competente agisce in questo ambito

3) Uno studente vede quello che magari il professore o l’addetto o il tecnico gli dice nel momento in cui si reca nel laboratorio o in qualche situazione di pericolo; lo studente percepisce solo le parole e le istruzioni di questa persona

4) Mah innanzitutto quello che si può vedere, si vede nei laboratori o comunque nei dipartimenti; magari nelle classi non è cosi facile avere una percezione cosi piena di ciò che svolge il Servizio Protezione nei confronti degli studenti. Quindi sostanzialmente quando magari uno studente entra all’interno di un dipartimento, io parlo insomma per me, vede cartelli o sopralluoghi e via dicendo

5) Penso le indicazioni delle uscite di emergenza oppure la cartine da seguire in caso di emergenza

6) Ci sono dei cartelli che segnalano e indicano delle regole base in merito alla sicurezza o ai piani di emergenza

7) L’organizzazione per la sicurezza riguarda la scrittura di questo documento; io vedo i piani di emergenza sulle pareti, i cartelli dei punti di ritrovo e le mappe delle vie di emergenza

8) Io ho compiled il questionario anamnestico quando mi sono iscritta in Università. Ho attended corsi sulla sicurezza poi ho visto dei sopralluoghi del Servizio di Protezione e Prevenzione. Ho visto poi i cartelli per gli estintori e i piani di evacuazione. Nel nostro caso ho visto le docce di emergenza, le coperte termiche, tutto ciò che riguarda l'emergenza e le evacuazione trials that abbiamo fatto più volte.

Giorgio Sclip

L’attività del Servizio Prevenzione e Protezione vista dagli studenti è soltanto una minima parte delle attività che normalmente vengono svolte ogni giorno nel nostro servizio.

Il servizio si occupa di garantire la sorveglianza sanitaria in collaborazione con il occupational doctor e della safety education; altre attività, che probabilmente sono evidenti agli studenti, sono i piani e le procedure di emergenza: avete forse partecipato alle evacuazione test , periodicamente organizzate, in cui avete collaborato attivamente leaving il vostro posto di lavoro oppure l’aula di studio per andare nel cosiddetto punto di raccolta, cioè un luogo sicuro all’esterno dell’edificio dove verificare di essere presenti insieme al vostro docente.

Gli studenti possono contattare il Servizio di Prevenzione e Protezione per fare apprenticeship oppure anche la tesi di laurea: rrom alcuni anni studenti che realizzano tesi sulla di salute e sicurezza all’interno dell'Ateneo collaborano con il nostro servizio. Un premio di laurea sulla materia di salute e sicurezza è stato istituito da alcuni anni dal nostro ateneo grazie alla collaborazione e al finanziamento di privati persone.

L’attività principale del Servizio di Prevenzione e Protezione è sicuramente la valutazione dei rischi: gli studenti vedono il primo step, the inspections del Servizio di Prevenzione e Protezione con occupational doctor. Durante the inspections il di Prevenzione e Protezione Servizio potrebbe fare alcune domande agli studenti su come sono usate le attrezzature o le sostanze chimiche nelle attività. Queste domande sono utili per capire esattamente come è svolta una specifica attività per poi individuare le adeguate di prevenzione e protezione misure da adottare.

La parte conseguente a questa attività è il “di valutazione del rischio documento” che voi forse fisicamente non vedrete, ma che però è il risultato di tutta questa serie di inspections di analisi e di studi e che contiene l’individuazione dei rischi e le misure specifiche da adottare per ridurre questi rischi. Questo documento è uno strumento utile per attuare il processo di miglioramento della sicurezza. Il della valutazione del rischio documento non è un documento statico, è un documento dinamico, specialmente all'università dove le attività cambiano molto velocemente.

L'università ha le sue caratteristiche di peculiarità anche rispetto ai rischi presenti, anche se si pensa che la maggioranza dei rischi più pesanti sono concentrati nelle aziende e nelle industrie. Questi rischi sono essenzialmente collegabili all’ambito della ricerca e della sperimentazione. Nella ricerca e nella experimentation le operazioni non sono ripetitive; ogni progetto di ricerca prevede inevitabilmente nuove attività giorno per giorno.

Il processo di educazione for un lavoro sicuro avviene attraverso tre fasi: education, addestramento e informazione.

La education è il trasferimento di informazioni da parte di chi già conosce il lavoro e conosce le procedure alle persone che vengono per la prima volta in contatto con questi rischi; c'è quindi un trasferimento delle nozioni per evitare un danno durante il lavoro.

L'addestramento è un qualcosa di più concreto: significa "toccare con mano"; quindi la fase dell’addestramento è un momento che avviene fisicamente sul posto di lavoro di fronte alla macchina con cui si deve operare, nel laboratorio in cui bisognerà lavorare utilizzando strumenti, mezzi e sostanze. L’addestramento fa riferimento alla pratica.

In ultimo c’è la fase dell’informazione. L'informazione è la segnaletica, i signs e le informazioni che ricordano al lavoratore già educated e addestrato quali sono i punti critici sul quale la sua attenzione deve venir richiamata nel lavoro.

La collaborazione già prevista nel regolamento per la sicurezza di ateneo è stata ulteriormente richiamata all’interno di un recente progetto del nostro Ateneo denominato Sicurezza Participated in Ateneo. Questo progetto ha l’acronimo "S.P.I.A." e vuole proprio richiamare il fatto che ogni lavoratore, ogni studente e ogni supervisor deve essere proprio “spia” nel senso che deve essere una persona che rileva e rivela le situazioni critiche a cui bisogna porre attenzione per un lavoro sicuro. La collaborazione è importante perché, come abbiamo detto in precedenza, la valutazione dei rischi non può essere statica, ma è dinamica e quindi cambia ogni giorno, in particolare nell’ambito della ricerca dove prototipi, nuove macchine o comunque sintesi di nuove sostanze variano ogni giorno e richiedono l’adozione di nuove misure. In questo particolare settore la collaborazione continua è un aspetto fondamentale.

Elisa Iaiza

Sono una studentessa di Ingegneria Navale e faccio parte dell’associazione Maya Technology Trieste. Nel corso del 2012 abbiamo realizzato questo prototipo, una piccola barca a vela in legno da regata; la barca ha vinto dei premi nella sua categoria. Per la realizzazione di questo prototipo it has been necessario, con l’aiuto del supervisor, la scrittura della valutazione dei rischi: nella valutazione dei rischi there are le misure preventive, quali l’informazione e la education, e le misure protettive quali i DPI. I DPI che abbiamo utilizzato per esempio sono le mascherine a carboni attivi, i guanti anti taglio e le mascherine protettive per gli occhi. Un esempio di utensili che abbiamo adoperato nella costruzione sono il seghetto alternativo e il pialletto dei quali abbiamo allegato il manuali d’uso e manutenzione.

Francesca Antoniolli

Buongiorno sono Francesca Antoniolli, socia e amministratrice della Genefinity. Genefinity è una reality industriale di Trieste un po’ particolare nel senso che è proprio un azienda che è nata nel 2006, quindi quasi 7 anni fa, all’interno dell’Università di Trieste.

Dopo la laurea in ingegneria dei materiali io e alcuni colleghi abbiamo cominciato il dottorato di ricerca nel settore dell’ ingegneria dei materiali e nano-biotecnologie che sono dei settori di ricerca molto attuali. All’interno di questo progetto abbiamo capito che la nostra idea di ricerca poteva avere anche un valore industriale, abbiamo dunque partecipato alla competizione Start Cup presentando dei progetti su dei sensori innovativi per la diagnostica genetica da cui ha avuto origine l’azienda; l’evoluzione è stata un po’ particolare nel senso che, nel mettere a punto questi sensori realizzati con circuiti in oro in film molto sottili per far si che il sensore funzionasse e il DNA potesse avere una buona adesione, abbiamo pensato poi di costruire delle cose alternative; è nata così l’idea di un prodotto nuovo che attualmente è diventato il nostro prodotto principale: tatuaggi temporanei realizzati completamente in oro 24 carati e in argento.

Abbiamo quindi sfruttato questa tecnologia di deposizione di film sottili per creare anche altri prodotti: oltre a tatuaggi noi facciamo decorazioni per l’industria tessile o anche su cinturini degli orologi di pelle. Quelli che vedete sono un esempio di tatuaggio e poi alcuni articoli con cui stiamo uscendo: stiamo cominciando la commercializzazione in Italia e l’abbiamo iniziata lo scorso anno in alcuni paesi ricchi quali Emirati Arabi oppure la Russia.

Dal punto di vista della sicurezza l’esperienza all’università è stata molto formativa; sfortunatamente abbiamo fatto da soli la education sulla sicurezza sia durante la tesi di laurea e poi durante il dottorato e abbiamo appreso for themselves le normali pratiche da seguire per la sicurezza: l’utilizzo dei dispositivi di protezione, grembiule e i guanti adeguati per le sostanze impiegate, e la scelta della maschera giusta a seconda dell’ambiente e tante altre cose. Questo appunto ha agevolato noi quando abbiamo creato il nostro plant produttivo e la fortuna è stata che appunto avevamo già le competenze per scegliere i dispositivi di protezione individuale adeguati per gli specifici usi.

Vi mostro un esempio: per pulire le camere di deposizione che presentano particelle, polvere, ecc. un dispositivo di tipo p1 senza particolari filtri is sufficient; laddove invece solventi, vapori o fumi sono presenti noi dobbiamo usare maschere con filtri attivi oppure più complesse maschere che permettono di filtrare la maggior parte dei solventi usati nell'industria quali toluene, diluente nitro etc.

Per la protezione dai rumori all’interno dello stabilimento sono state fatte delle misurazioni per valutare l’intensità di rumore in decibel; al di sotto di certi livelli è sufficiente mettere un dispositivo di protezione individuale come questo, altrimenti quando i rumori sono più forti noi utilizziamo delle cuffie che riescono ad isolare maggiormente dal rumore.

Infine per la protezione degli occhi durante le operazioni pericolose delle mascherine senza filtri sono usate ma che proteggono da schegge o cose di questo tipo, quando invece noi usiamo i laser, uv o infrarossi, dobbiamo utilizzare degli occhiali che filtrano anche la lunghezza d’onda a cui si lavora.