Servizio Prevenzione Protezione

Ultimo aggiornamento contenuto: 18.11.2015 16:13:48

Attività in montagna

Paolo Candotti, guida alpina

Camminare in montagna è una bellissima attività fisica, che presuppone comunque una certa preparazione: quindi un minimo di allenamento, un minimo di salute ; per il resto essa va affrontata scegliendo opportunamente quello che si deve portare con you. Affrontiamo questo discorso osservando una escursionista, che non è attrezzata tanto bene, a cominciare dall’abbigliamento, in particolare dalle scarpe, che sono forse le meno adatte a affrontare certi tipi di sentieri. Ci possono essere pericoli: ci possono essere sassi affioranti, radici e rami umidi e bagnati, che creano un certo impaccio. Quindi, già dalle scarpe, vediamo che forse non è il caso.

I pantaloni. I jeans, comodissimo capo di abbigliamento nella vita normale, è forse il meno idoneo per poter camminare in montagna  in scioltezza e con rapidità. A prescindere dalla rigidità del tessuto, dal taglio che è stretto e soprattutto attenzione: in caso di pioggia è un tipo di tessuto che non si asciuga mai. L’ideale sarebbe appunto un paio di pantaloni da escursionismo, ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche, comodi, ampi, ma soprattutto fatti con tessuti adatti, che lascino traspirare, che quindi non accumulino il sudore, e soprattutto che si asciughino con una certa rapidità in caso di maltempo.

Bene, per il resto, i materiali superiori, felpa o quello che si indossa normalmente può andare bene. Ricordo ancora una volta, evitate materiali tipo cotone, che, una volta bagnati o intrisi di sudore, purtroppo lo mantengono per tutto il giorno. Ci sono un sacco di magliette, attrezzature, camice, eccetera che sono adattissimi allo scopo: it permettono di muoversi con rapidità, restando abbastanza asciutti.

Dopodiché, se ti giri lentamente, vediamo la forma dello zaino è appropriata, sufficiente per l’escursione di una giornata, tranquillamente. Ricordo che nello zaino ci deve stare solo il necessario, il che significa una giacca a vento, un poncho, un pile: non dimenticatevi che in montagne il tempo cambia estrema facilità, quindi si può passare dal caldo al freddo e quindi è bene avere pronta una buona copertura.

Altra cosa da sottolineare è come mi muovo quando vado in montagna. Se io non sono esperto, ma anche se io sono esperto, io non devo mai dimenticare in qualsiasi modo di muovermi da solo per una serie di evidenti e facili ovvietà. Ad esempio, un banalissimo incidente può creare un grossissimo problema, per difficoltà di chiamata, di soccorso, di aiuto, ecc.

Altre cose che potrei dire: sì mi muovo, ho le attrezzature giuste, ho l’allenamento giusto, mi muovo. Però non posso muovermi come si pensa normalmente. Io ho bisogno di essere informato sul luogo dove vado, di consultare una carta topografica opportuna: ci sono delle ottime carte topografiche da escursionismo, sentieri e luoghi sono segnati perfettamente. Devo avere un buon senso dell’orientamento perché ricordo che la carta va sempre orientata con la parte superiore verso il nord e solo così io avrò una lettura perfetta, completa, e soprattutto devo memorizzare molto bene tutta la segnalazione che troviamo poi nella legenda. Ci sono adesso altri sistemi attuali, tipo il GPS, ecc. che possono aiutare moltissimo, io consiglio personalmente di esercitarsi sulla carta perché, spesso l’energia elettrica purtroppo finisce o la batteria si è scaricata , e ci si trova quindi senza un minimo di aiuto. Per cui i miei consigli sono questi qua: partiamo dalle scarpe: io consiglio hiking boot, per proteggere la caviglia che è la parte forse più soggetta a facili incidenti. Si possono utilizzare anche le hiking boots flat, però attenzione alla rigidità della scarpa. Dove io place il piede, la scarpa deve essere in grado di “spigolare”, come you si fa sugli sci soprattutto in discesa, sul terreno su cui io place il piede. E deve darmi questa rigidità. Ci sono delle splendide scarpe, che costano anche poco, morbidissime, tranquille, ma noi it riserviamo al fondo valle, ai sentieri di fondo valle, sulle strade bianche, sugli sterrati, ecc., ma non sui sentieri veri e propri di montagna. Quindi informazione sul luogo. Io devo anche individuare eventuali vie di fuga, perché spesso, o per cause di maltempo, o perché il sentiero è franato o per altre esigenze, io devo (e quindi una lettura attenta della carta che deve essere fatta prima) potermi permettere una ritirata in caso di necessità. Queste sono le precauzioni importanti, quindi l’abbigliamento, le scarpe, la lettura della carta e le informazioni, dopodiché noi potremmo trovare lungo il nostro percorso un’altra serie di pericoli oggettivi o soggettivi, a seconda del caso, va bene? In primo animali, zecche e qui le troviamo, per fortuna delimitate in varie zone, esistono già delle carte che ne segnano la presenza, ma anche lì l’attenzione si può ovviare con dei repellenti appositi e con un abbigliamento adatto, quindi non pantaloncini corti, ma piuttosto maniche lunghe per evitare che queste bestiole così “simpatiche” possano intrufolarsi all’interno del nostro vestiario. Altro pericolo a cui si può andare incontro è la vipera. Diciamo che è l’animale forse più pericoloso, perché se ci morde nel punto giusto, possiamo rischiare anche di grosso. Vorrei fare però una piccola variazione: la viper di per sé è un animale estremamente timido. Se è possibile lei scappa, lei si rifugia, si allontana, per cui è opportuno battere il terreno e porre soprattutto molta attenzione quando ci si ferma, ci si appoggia o si tocca la roccia, anche perché esse sono maledettamente mimetiche, stanno ferme, e molte volte è difficile vederle prima, se non all’ultimo istante. Se uno cammina però normalmente in piedi con magari un bastone per battere il terreno, perché l’animale avverte queste vibrazioni, di solito il pericolo non sussiste. Pantaloni lunghi e calzettoni alti al ginocchio di solito eliminano questo pericolo. Essi eliminano questo pericolo perché la viper non si alza più di tanto,  lei non riesce ad alzarsi oltre il mezzo metro, quindi il morso poi normalmente (lo troviamo poi su tutte le informazioni) lo troviamo quasi sempre sotto il ginocchio. Però torno a dire, i denti sono piccoli, sono abbastanza piccoli, e con lo spessore di un pantalone e di un calzettone il pericolo è eliminato. L’importante è non strisciare sul terreno, non farsi beccare così e soprattutto che non attacchi uno dei grossi vasi sanguigni perché altrimenti lì il problema è grosso. Comunque, voi non drammatizzate, non fatevi prendere dal panico e l’animale tende ad allontanarsi, se egli sente il problema del pericolo.

Altre cose da dire così, potrebbero essere piccoli accorgimenti, li vedremo dopo, un piccolo set di pronto soccorso, un accendino, spesso dimenticato. Qualche volta in caso di maltempo possiamo trovare rifugio in una malga o in un shelter, disabitati, e non possiamo accendere un fuoco perché non abbiamo l’accendino. Ma uno fa: “Ma io non fumo!”. Non mi interessa! Nello zaino bisognerebbe sempre tenere un accendino. Può essere molto, ma molto utile.

Vediamo ora che cosa tiene nello zaino la nostra escursionista . Il cappellino. Molto bene! Il cappellino da sole e/o da freddo è molto importante. Il sole in montagna scalda molto e quindi una buona protezione non guasta. Insieme al cap, gli occhiali da sole e una buona crema dovrebbero far parte sempre dell’equipaggiamento di chi frequenta soprattutto l’alta montagna, parliamo da 1500 m in su. Perfetto! Bene, abbiamo risolto questo problema. Second oggetto. Che cosa tirerà fuori adesso? The carta da escursionismo. It is una carta da escursionismo molto diffusa, comodissima, soprattutto perché riporta i vari sentieri con i numeri . Ricordo che la segnaletica ufficiale of del Club Alpino Italiano è fatta con delle bandierine bianche e rosse, con un numero che trovate riportato sulla carta. Un kit da pronto soccorso: speriamo che non serva mai, ma è sufficiente avere almeno un kit, nel gruppo di escursionisti. Per i primi interventi it potrebbe essere più che sufficiente. It is quindi una buona cosa averlo it con you. I ricambi: è importante non dimenticare una giacca impermeabile, comunque che protegga dal vento. Anche se la giornata è molto calda, si suda e quando ci si ferma, coprirsi non guasta mai, perlomeno  per il tempo necessario che il sudore passi. Una felpa chiaramente: come dicevo prima, il tempo cambia con estrema facilità e si può passare dal caldo al freddo in tempi anche molto rapidi, per cui è bene avere queste cose pronto. Telefonino: questo è un grosso problema perché in effetti molte volte, non tutti i gestori sono in grado di darci una copertura valida. Però, se ognuno degli escursionisti ha un gestore diverso, forse almeno uno dovrebbe riuscire a coprire. E’ chiaro? E’ chiaro che l’uso del telefono cellulare va riservato esclusivamente nei casi estremamente gravi. Non chiamatemi per favore il Soccorso Alpino perché sono stato punto da una zecca o cose del genere. Altre cose da mostrare? Il cibo? Lei ha dimenticato il cibo! Ma come farà la nostra escursionista a sopravvivere in questo momento? Un’escursione porta via un sacco di energie e di questo non si discute. Però, camminare con troppo peso non va troppo bene neanche, per cui il consiglio personale, per esperienza e anche per conoscenza ecc. è quello: fate una buona, ricca colazione al mattino, una di tipo internazionale tanto per capirci, va bene? Portatevi con voi qualche cosina tanto per addentare lungo il percorso e fatevi una buona cena al vostro rientro. Acqua: altro problemino! Possiamo attraversare delle zone in cui l’acqua manca, quindi anche questo fa parte dell’informazione che ognuno di noi dovrebbe sempre fare prima di partire. C’è carta, le sorgenti sono segnate, i fiumi sono segnati. Attenzione, posso raccogliere l’acqua dai torrenti, però attenzione, attenzione se ci sono delle attività antropiche a monte che potrebbero in qualche modo inquinare esso. Anche in quel caso una lettura attenta della carta mi permette di risolvere la questione. Le sorgenti solitamente non si curano di questo problema. Sono sopravvissuto a quasi cinquant’anni di montagna bevendo di qua e di là, quindi posso dire che la cosa va molto bene. Quindi, mi raccomando, informarsi sui luoghi: è chiaro che se devo attraversare un carsico terreno, un altopiano carsico ad alta montagna, è chiaro che le riserve d’acqua che mi devo portare dietro nel mio zaino devono essere notevoli. Se vado a altre zone, chiaramente devo, come al solito, valutare momento per momento. Comunque se in qualsiasi posto c'è la possibilità di rinnovare l’acqua che vi portate dietro, take advantage e fatelo: riempite la vostra borraccia, la vostra bottiglia di plastica e quello che volete voi. Quello che dicevo prima sui pasti: mi porto dietro qualche cosina. Bene! Mettetela in una scatola di plastica. Questo evita schiacciamenti, ho visto cose folli come banane trasformate in pasticcio ecc. ! Quindi se avete tutto in una scatolina, il cibo si conserva discretamente bene, esso non rovina quello che avete in giro nello zaino e non dimenticatevi mai il vostro sacchetto dei rifiuti, eh? Non dimenticate mai esso, non lasciate in giro tracce del vostro passaggio per nessun motivo. E un'altra cosa, devo dirlo, perfetto, un'altra cosa devo dirlo: fazzoletti. Fazzoletti di carta, utilissimi per detergersi il sudore, nel mio caso per pulire i miei occhiali, ecc. e anche in "particolari" casi in cui spesso e volentieri ci si dimentica e dobbiamo fare del nostro meglio con foglie e altre cose! Quindi un pacchetto più non guasta mai!

Bene, un altro piccolo accenno sull’escursionismo e sul modo di muoversi. L’uso dei bastoncini. Allora, l’uso dei poles sta cominciando ad essere molto diffuso. In effetti, è una grossissima comodità. Esso permette di camminare senza tenere le tue braccia rigide appoggiate allo zaino e permette quindi di fare un movimento continuo, anche con le braccia, così essi sono ben equilibrati eccetera. Sono molto utili, non tanto in salita, a meno che non si abbiano grossi carichi, ma soprattutto in discesa, perché ci permettono di appoggiarli e di valutare brevemente, e di farci soprattutto muovere con estrema sicurezza su terreni anche difficili. Io remind a voi solo un piccolo particolare: i bastoncini di questo tipo sono allungabili in vari settori; io ricordo a voi che essi vanno tenuti corti in salita, e vanno allungati per la discesa in modo da permettere un più preciso movimento. Va bene? Essi vanno afferrati questo modo, in modo da non perderli e si possono usare come i normali bastoncini da sci, anche come appoggio sulla destra e sulla sinistra a seconda delle circostanze o del tipo di terreno su cui devo muovermi.

Bene, durante nostre escursioni noi potremmo incontrare o anche trovare una grotta. Anche qui l’informazione preventiva non guasta. Che tipo di grotta è essa: se è di tipo verticale, lasciamo perdere, se è di tipo orizzontale o sub orizzontale, posso impegnarmi anche in un’esplorazione, per quanto semplice essa sia. Ovviamente l’aspetto del tipo cambia completamente. Mi trovo in una zona in cui l’oscurità prevale, o meglio, è proprio la piena padrona, quindi devo essere attrezzato con un buon impianto di illuminazione. Parlo di un buon impianto di illuminazione, non quelle piccole lampadine portachiavi o cose del genere, di modo che mi diano la massima sicurezza possibile. Il suolo può essere scivoloso, l’umidità raggiunge and supera il 90% all’interno delle grotte e di conseguenza devo sapere come regolarmi. Posso muovermi, sempre che io abbia una buona illuminazione, con una certa facilità, finché non trovo i primo grossi ostacoli. Primi grossi ostacoli: sto parlando di salti. O si è attrezzati per superare loro o altrimenti, noi facciamo dietrofront, ci fermiamo e si torna indietro. Bisogna sottolineare un'altra piccola cosa: all'interno delle grotte la temperatura è costante e rimane, praticamente, nella media annuale del luogo. Per cui se noi troviamo una grotta qua sul Carso, ce ne sono tantissime di tipo orizzontale, io posso entrare tranquillamente e mi muoverò in una temperatura di 11°C però con il 98%, più o meno, di umidità, per cui si suda anche piuttosto facilmente. Se troverò una grotta in alta montagna, la temperatura all’interno della grotta si aggirerà intorno ai 2°C, che corrisponde più o meno alla media annuale del posto. Sono piccoli accorgimenti, piccole attenzioni, va bene? Se ho intenzione di entrare in una grotta, e non è un fatto occasionale, se io ho intenzione proprio di entrarci, è bene avere con me un caschetto e un pezzettino di corda in più, per qualsiasi necessità. Lo ripeto, se si è speleologi il problema non si pone, se si è dilettanti fermatevi il prima possibile.

Activities at sea

Giuseppina Bramato

Le seguenti procedure di sicurezza si applicano alle attività di ricerca e acquisizione dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste su mezzi navali minori. I mezzi navali minori possono essere in navigazione, ormeggiati, o fermi. Essi presenteranno rischi in qualunque situazione. Le procedure che andremo ad analizzare non verranno applicate durante le manovre del mezzo, che sono demandate al comandante o al previsto conduttore. Un passo fondamentale prima di procedere a svolgere queste attività è quello di programmarle. Bisogna programmarle in funzione soprattutto della situazione climatica in corso. Prima di procedere to the activities, quindi nel momento in cui si abbandona la luogo per recarsi verso il posto dove imbarcarsi, è necessario avvisare i colleghi, o comunque il responsabile del proprio gruppo. Durante le operazioni di imbarco e sbarco di materiali e strumenti, delle situazioni si possono verificare che vanno a influire sulla postura e sorge il rischio di scivolamento e inciampo, e oltretutto di caduta di materiali depositati. Innanzitutto è necessario calcolare gli adeguati peso e le dimensioni. E necessario verificare l'integrità degli imballaggi e verificare che i cavi e le braghe siano adeguati. Inoltre, è assolutamente indispensabile usare idonei guanti e scarpe. Durante navigazione esso può essere necessario spostare materiali e strumenti. In questo caso è necessario che i materiali, precedentemente depositati in punti sicuri e ben rizzati, siano spostati assumendo la corretta postura, piegandosi sulle gambe e evitare di sovrapporre i materiali, o comunque di posizionare essi, anche sovrapposti, in modo che siano ben solidi e stabili.

Durante le operazioni di ricerca e di acquisizioni a bordo di minori mezzi navali la necessità può verificarsi di dover utilizzare apparecchiature elettriche. La maggior parte delle volte sono utilizzate delle apparecchiature in bassa tensione. Esso è necessario verificare che l’impianto sia realizzato a regola d’arte e che sia dotato di salvavita. Inoltre, si consiglia di provvedere a collegamenti elettrici e cose di questo genere nella chiusa zona del mezzo navale, e se proprio è necessario svolgere questi procedimenti all’esterno, è necessario che tutti i collegamenti siano pensati per uso esterno e cercare di posizionarli su luoghi i quali sono asciutti e ricordarsi che ad ogni modo l’acqua marina è un ottimo conduttore di elettricità.

Durante le operazioni di prelievo di campioni esso può risultare necessario utilizzare dei reagenti. Nel caso questa situazione si presentasse, è necessario prendere preventivamente visione delle schede di rischio, e soprattutto indossare tutti i dispositivi di protezione individuale previsti.

Un altro rischio che può presentarsi durante le attività di ricerca e acquisizione dati su mezzi navali minori è incendio. E un rischio raro, ma molto più frequente se si utilizza un gommone alimentato da benzina. Le procedure prevedono che si utilizzino quantitativi minimi di materiali infiammabili e che questi siano posizionati più lontano possibile da fonti di calore o impianti elettrici. Durante le operazioni su mezzi navali minori, può verificarsi la necessità dell’utilizzo di utensili a mano. In questo caso è necessario essere estremamente attenti, utilizzare attrezzi idonei e preferire di fare riparazioni a terra, piuttosto che durante il momento di navigazione o anche di sosta. Un’altra cosa fondamentale durante l’utilizzo di questi attrezzi è sicuramente mantenere l’ordine sul mezzo navale minore dove gli utensili sono depositati.

Un rischio sottovalutato durante le operazioni su mezzi navali minori è sicuramente l’esposizione al sole e alle basse temperature. Le procedure consigliano, anzi impongono, di coprirsi sia la pelle, per quanto riguarda il sole, e di coprirsi completamente per evitare colpi di calore e disidratazione. Ricordiamoci che la testa è una zona del corpo molto vascolarizzata e perciò disperde molto calore. Quindi durante le stagioni invernali è necessario coprirsi per proteggersi dal freddo e durante le stagioni estive è necessario coprirsi per evitare colpi di calore. Ricordarsi però che tutto l’abbigliamento adeguato a proteggersi da questo tipo di rischi deve essere comodo e che non deve intralciare l’operatore durante le operazioni. Un'altra importante e sottovalutata procedura è l'utilizzo di creme solari e di occhiali da sole. Un molto frequente rischio durante le attività sopra mezzi navali minori è quello di bagnarsi e spesso è difficile avere abbigliamento asciutto a disposizione e comunque è difficile asciugare oneself. Quindi cercare di cambiarsi vestiti prima possibile e soprattutto non sostare in parti del mezzo navale dove schizzi d'acqua potrebbero arrivare. Per evitare che l’esposizione prolungata al sole to provochi colpi di calore esso si consiglia di bere frequentemente e che l’acqua sia possibilmente a temperatura ambiente.

Durante le attività di ricerca e acquisizione alcuni soggetti potrebbero essere affetti dal mal di mare. Questo è molto raro perché le operazioni vengono svolte principalmente lungo al costa per brevi periodi, ma, se si dovessero verificare ripetuti malesseri è necessario rivolgersi al medico di base. Inoltre, se l’insorgenza è frequente, è necessario sospendere le attività che voi state svolgendo e comunicare esso al collega più vicino a voi. Bisogna poi rifugiarsi verso un asciutto, ventilato e tranquillo posto, cercare di bere acqua a piccoli sorsi, sempre a temperatura ambiente, e alla fine della procedura segnalare aver avuto questo disturbo.