Notiziario Epigrafico - Aquileia





13. Stele di M[.]clam[---] o di M. Clam[---]


Frammento di stele in calcare (47,2 x 67,3 x 19); rinvenuto nello strato di riempimento di una fossa che ha sconvolto la tomba n. 3. Il testo è mutilo superiormente, inferiormente e nella parte destra. L'iscrizione presenta lettere (alt. cm 10-12) larghe, dal tratto regolare, dotate di apicature a coda di rondine; punti di separazione di forma triangolare.




2 C sovrapposta a T verosimilmente come correzione di un errore del lapicida.
La lacunosità del testo non permette di comprendere chiaramente il suo contenuto. Si possono fare tre diverse ipotesi di interpretazione, che dipendono sia dal caso in cui è espresso l'uxor della r. 3, sia dall'integrazione da dare all'elemento onomastico riportato alla r. 1. Se uxor è al nominativo, le due righe precedenti riportano il sistema onomastico della dedicante, per il cui gentilizio alla r. 1 i repertori onomastici non offrono alcuna possibilità di integrazione. Se invece va integrato uxor[i], può rimanere valida l'ipotesi di riconoscere nella prima parte del testo un sistema onomastico femminile, riferito qui alla destinataria della dedica; in alternativa, si può pensare che il suo nome, posto all1inizio, sia andato perduto e che alle rr. 1-2 sia riportata l'onomastica del marito che offre la dedica. Anche in tal caso, tuttavia, non è possibile definire quale fosse il gentilizio iniziante in Clam[---], in quanto non esistono confronti noti nei repertori. I caratteri paleografici (M a quattro tratti, larga, con uguale angolatura, O molto larga e R con occhiello unito all'asta verticale oltre alla sua metà) sembrano ricondurre ad una datazione negli ultimi decenni del I sec. a.C.

Paola Maggi