5. Topografia, urbanistica e edilizia pubblica


5a. Le iscrizioni per la storia urbanistica di Pola

Nel volume di Fischer (su cui vedi anche la discussione di Rosada, pp. 503-507) vengono utilizzate numerose iscrizioni per la localizzazione, l'interpretazione, e la datazione dell'impianto urbanistico e degli edifici pubblici.

In particolareper il centro urbano viene ripresa l'ipotesi che nel Clivo S. Francesco vada riconosciuto quello fatto pavimentare da Selicia Postuma (p. 45, Abb. 7, 23; p. 50, ST 23; cfr. Inscr.It. X, 1, 136); si conferma una datazione nella seconda metà del II sec. d.C. per il rifacimento dell'acquedotto augusteo per opera del duoviro L. Menacius Priscus, flamen Aug(ustorum duorum) (p. 48, nt. 287; cfr. Inscr.It. X, 1, 70); viene messa in discussione, vista la tipologia dell'iscrizione, l'ipotesi tradizionale che la menzione di L. Cassius Longinus e L. Calpurnius Piso sull'arco della Porta Ercole sia da mettersi in relazione con la costruzione della porta stessa, per cui costituiscono comunque un terminus ante quem, e viene riproposto il problema della funzione dei due senatori nella colonia (pp. 56-57, Taf. 6a; cfr. Inscr.It. X, 1, 81); si affronta il complesso problema della datazione, fissata in epoca tardoaustea, in base a elementi prosopografici e stilistici, dell'Arco dei Sergi (pp. 58-62, Abb. 8; Taf. 7-11; cfr. CIL, V 50; Iscr.It. X, 1, 72); viene citata l'iscrizione dell'architrave del tempio di Roma e Augusto per la datazione tra 2 a.C. e 14 d.C. (p. 86, nt. 518, Taf. 15-16; cfr. CIL, V 18; Inscr.It. X, 1, 21; ILS 110); viene preferita una localizzazione urbana, nella cittą bassa (forse nell'area di S. Maria Formosa), e non su una delle isole di fronte a Pola, dell'insula Minervia ricordata nella nota iscrizione in onore di C. Settidius Abascantus e conseguentemente del tempio di Minerva che vi sorgeva, tre dei cui addetti sono attestato da iscrizioni rinvenute nella zona del porto (pp. 103-104; cfr. Iscr.It. X, 1, 158, 159, 160); in base al ritrovamento di altari votivi, si propone di localizzare nella parte alta della cittą edifici di culto a Iuppiter e a Hercules (pp. 105-106, taf. 33a-b; cfr. Inscr.It. X, 1, 4, 5 e 13); si ricordano le iscrizioni con la menzione di un curator theatri e di porticus e portas riferiti al piccolo teatro scavato nella parte alta della cittą (p. 109, nt. 657; cfr. Inscr.It. X, 1, 101, 102). Per il suburbio si ipotizza, in base al rinvenimento della dedica votiva alla Nemesis Augusta, l'esistenza di un sacello della dea presso l'anfiteatro (SUB 2: p. 129; cfr. CIL, V 17; Inscr.It. X, 1, 20), cui l'a. propone di riferire anche le altre dediche a Nemesi (Inscr.It. X, 1, 18, 19); si propone inoltre di localizzare il sacello di Venus Caelestis, di cui restano due dediche (SUB 8: pp. 140-141, taf. 37e; cfr. CIL, V 8137, 8138; Inscr.It. X, 1, 24, 25), nelle vicinanze del Ninfeo individuato tra le mura e l'anfiteatro.







































5. Topografia, urbanistica e edilizia pubblica


5b. Iscrizioni dal Foro di Pola

Le testimonianze epigrafiche provenienti dal Foro polese sono raccolte in Starac, pp. 71-89: Inscr.It., X, 1, 36-45; 71; 84; 88.







































5. Topografia , urbanistica e edilizia pubblica


5c. Locus datus decretodecurionum

Nel contributo di Antico Gallina, pp. 205-224, viene ricordata l'iscrizione CIL, V 61 (=Inscr.It. X, 1, 84), come esempio della possibilitą per l'onorato di scegliere il locus per l'erezione della statua decretatagli.

C.Z.