8. Supporto monumentale, decorazione, paleografia e datazione


8b. Monumenti funerari e necropoli

Come pendant del lavoro di F. Maselli Scotti e come tentativo di identificare i contesti, in questo caso le vie sepolcrali, Bertacchi, pp. 149-167 traccia una sintesi di quelle che sono le conoscenze in nostro possesso soprattutto in relazione ai ritrovamenti più recenti.

La prima strada sepolcrale presa in esame è quella che viene da Belvedere dove, in posizione di reimpiego, si rinvenne la stele di P. Trosius Sextio Salinatoris l. (cfr. Notiziario epigrafico, «AN» 63, 1992, cc. 170-171, n. 5). Dalla strada in direzione Tergeste proviene probabilmente il cosiddetto "Grande Mausoleo" (Inscr.Aq. 2177), ricostruito al centro della città, e, dalla Casa Bianca, un'ara a Libero (Bertacchi, cc. 71-72, fig. 13).

Lungo la strada per Emona, nell'area di S. Egidio, fu rinvenuta l'ara di Q.Etuvius Capreolus (Inscr.Aq. 2744); dal fondo Matteazzi il recinto di L. Cantius Fructus (Inscr.Aq. 713); dal fondo Treu il monumento di L. Alfius Statius (Inscr.Aq. 732) e di M.Cornelius Cerdo (cfr. Maselli, cc. 19-32). Alla confluenza tra l'area di S.Egidio e quella della Colombara fu rinvenuta la stele di P.Rameius Hilarus (In-scr.Aq. 3454) e del merkator Transalpinus C. Licinius Pilomusus (cfr. AE 1994, 671).

Lungo la cd. Via Giulia Augusta, nel fondo di Augusto Violin, fu recuperata la stele del medico Hagia (Inscr.Aq. 70). Per quanto concerne le ricerche lungo la via Annia, l'a. ricorda il rinvenimento della stele del myrmillo Q. Sossius Albus (cfr. Notiziario epigrafico, «AN» 67, 1996, sez. IV.2D,7f). Particolarmente ricchi sono risultati i ritrovamenti lungo la strada che da Panigai risale a destra la Natissa in direzione SO-NE. Nel Panigai fu scoperta l'ara di Galgestia Apta (Inscr.Aq. 719). Avvicinandosi alla città, alla Bacchina, il rinvenimento di maggior spicco è stata l'urna a cesta di Amiantus Bertacchi, cc. 217-228).

Dalla necropoli nelle vicinanze della via S. Gerolamo, nell'area delle case Brusin, probabilmente tra 1893-1911, fu condotto uno scavo rimasto inedito: dalla pianta si ricava la presenza di un muro est-ovest di circa 50 metri da cui si dipartono dei muretti trasversali. Dalla vicina proprietà di Flavio Violin, dove la necropoli, scavata anche nel 1936, continuava, provengono molti monumenti (Inscr.Aq. 805; 819 e 931, 76) databili tra I sec. a.C. e III sec. d.C. L'a. esamina poi i problemi posti dalla ricostruzione dell'ara di C. Oetius Rixa (Inscr.Aq. 497) e quelli relativi alla sistemazione e ai nuovi scavi (1988) del cd. "Sepolcreto della via Annia", messo in luce da Brusin fra 1939-1940. A fig. 7 è presentata la pianta dell'area con le integrazioni date dalle nuove scoperte (15 sepolture in più rispetto alle 67 individuate da Brusin).

F.M.