6. Iscrizioni sacre


6c. Un doganiere del Norico alle Terme presso il Timavo

Tra le testimonianze di magistrati municipali del Norico raccolte da Wedenig, viene ripubblicata con commento (pp. 101-102, A3, cfr. Taf. 1) la dedica votiva, reimpiegata nella muratura della chiesa di S. Giovanni in Tuba presso Duino, posta alla Spes Augusta dal duoviro di Aguntum e cavaliere T. Auconius Optatus per la salute del figlio omonimo, anch'egli cavaliere romano (CIL, V 708 = Inscr.It., X, 4, 325; edita anche in Cuscito, p. 50, nr. 4, e  Cuscito, p. 80 e fig. a p. 81).

Da notare che l'ara (in calcare e non in marmo), come le altre provenienti dal complesso termale situato di fronte al Fons Timavi (e non da un ipotetico santuario posto sul sito della chiesa di S. Giovanni), va attribuita al territorio aquileiese e non più, seguendo Sticotti, a quello tergestino (cfr. S. Panciera, p. 394; C. Zaccaria, in Suppl.It., 10, 1992, p. 163 e pp. 233-234 ad Inscr.It., X, 4, 317-331).

L'a. ricorda le altre due dediche alla Spes Augusta provenienti dal medesimo contesto (a riprova dell'esistenza di un complesso termale salutare rinomato), una posta da un tribuno della cohors I miliaria Delmatarum (CIL, V 707 = Inscr.It., X, 4, 326), e l'altra da un vilicus Augg., in servizio nell'amministrazione del portorium Illyrici (CIL, V 706 = Inscr.It., X, 4, 324 = Inscr.Aq. 358), attestato anche in un'iscrizione funeraria proveniente dalla statio Bilachiniensis, odierna Camporosso in Valcanale, anticamente nel Norico (CIL, III 4712 = ILLPRON 1571).

C.Z.