1. Il Progetto Regionale di Catalogazione Informatica del Patrimonio Numismatico del Veneto
Come già illustrato in occasione di alcuni convegni e giornate di studio (nota 1), il Progetto si propone di catalogare tutte le monete conservate presso istituzioni pubbliche - statali, civiche e universitarie - ed enti ecclesiastici presenti nell'ambito territoriale della Regione Veneto con l'intento di costituire una banca dati che, attraverso una gestione informatica, divenga uno strumento di conoscenza scientifica ed un mezzo atto alla salvaguardia ed alla valorizzazione del nostro patrimonio numismatico. Detto patrimonio, che secondo stime attendibili ammonta a oltre 300.000 esemplari, è uno dei più interessanti sotto vari punti di vista, sia per le caratteristiche morfologiche sia per le diverse fonti che hanno condotto alla sua formazione.
Da un lato, infatti, il Veneto ha un ricca tradizione di donazioni pubbliche che, in particolar modo tra la fine del Seicento e gli inizi di questo secolo, hanno costituito i nuclei attorno ai quali si sono formate le raccolte numismatiche del Museo Civico Bottacin di Padova, del Museo di Castelvecchio di Verona, del Museo Correr e del Museo Archeologico di Venezia. Dall'altro lato, accanto a questo materiale di alto valore scientifico, si pongono i reperti numismatici acquisiti attraverso scavi sistematici o comunque provenienti da sicure contestualizzazioni archeologiche locali.
La presenza di una così vasta mole di materiale ha indirizzato le scelte progettuali verso una gestione informatica dei dati, la quale, oltre a garantire modalità di ricerca semplici e flessibili, detiene varie potenzialità tra le quali va segnalata la possibilità di intervenire sulle immagini registrate delle monete per verificare, ad esempio, eventuali identità di conio.
2. L'attività editoriale
La prima prevede la pubblicazione della collana Ritrovamenti Monetali di età Romana nel Veneto (RMRVe) che si potrà portare a termine con i finanziamenti della Regione Veneto e con la fondamentale collaborazione della Soprintendenza Archeologica per il Veneto. Della serie sono usciti finora i seguenti volumi: Oderzo (a cura di B. Callegher); Chioggia (a cura di M. Asolati e C. Crisafulli); Altino (a cura di M. Asolati e C. Crisafulli); Treviso (a cura di A. Bernardelli, B. Callegher, G. Gorini, A. Saccocci); Vicenza (a cura di A. Bernardelli). Inoltre, sono già in corso di pubblicazione i dati riguardanti i comprensori di Bassano (a cura di A. Bernardelli), Feltre (a cura di C. Galifi), Adria (a cura di B. Callegher, M. De Toni) e quelli relativi al Museo Archeologico Nazionale di Altino (a cura di M. Asolati e C. Crisafulli), mentre sono in via di elaborazione i volumi relativi a Verona (a cura di A. Arzone), Padova (a cura di G. Zambotto), Rovigo (a cura di M. De Bei, G. Zambotto).
Tra quelli in corso di pubblicazione, un accenno particolare va al volume relativo al sito archeologico di Altino, il quale, contrariamente a quanti sinora editi, non si occupa di una realtà territorialmente diffusa, ma, in modo specifico, di uno dei più importanti centri antichi del Veneto e dell'Italia nord-orientale, promettendo grosse novità sia su un piano strettamente catalogico, con la presentazione di alcuni esemplari inediti, sia su un piano più ampiamente storico-archeologico (nota 2).
La seconda iniziativa, che sta prendendo l'avvio con l'avallo della British Accademy, riguarda l'edizione delle collezioni di monete greche e romane provinciali nell'ambito della Sylloge Nummorum Graecorum, Italia di cui sono in corso di elaborazione i volumi Venezia: Civiche Raccolte Correr, e Venezia: Museo Archeologico Nazionale.
3. L'attività di ricerca scientifica
Per tale scopo ci si avvale di un gruppo di ricerca composto da numerosi giovani laureati che collaborano come schedatori, i quali fanno capo alla Cattedra di Numismatica dell'Università di Padova, coadiuvata da A. Saccocci, docente di Numismatica e Medaglistica presso l'Università di Udine. All'interno del gruppo inoltre sono distinte le competenze scientifiche onde assicurare una più approfondita conoscenza del reperto numismatico. In tal senso si possono distinguere gli apporti innanzi tutto di G. Gorini, il quale pur occupandosi di vari aspetti della numismatica antica s'interessa principalmente di temi attinenti alla monetazione celtica ed alla diffusione del numerario greco in ambito adriatico, quindi di A. Saccocci, che si occupa prevalentemente di monetazione medievale, di R. Parise, vice-conservatore del Museo Bottacin di Padova, che si dedica al mondo della medaglia, di B. Callegher i cui interessi scientifici si indirizzano solitamente verso la numismatica bizantina.
Tra le attività in corso e i programmi futuri merita una particolare menzione la prossima edizione dei complessi monetali pertinenti ad alcuni luoghi di culto, quali il santuario di Rheitia ad Este (nota 3), e le stipi di Monte Altare (Vittorio Veneto) (nota 4) e di Lagole di Calalzo (BL) (nota 5), mentre merita un accenno anche la prossima uscita del Catalogo delle monete dei Civici Musei di Bassano curato dalla dr. Donata Grandesso.
Vorrei inoltre comunicare la pubblicazione del catalogo della mostra Ritrovare Restaurando (nota 6), dove saranno illustrati i reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici avvenuti in concomitanza con i lavori di restauro condotti nell'ambito della laguna veneziana da parte della Soprinten-denza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Venezia. Sotto il profilo più strettamente numismatico nuova luce viene gettata su alcune tematiche quale quella inerente la sopravvivenza di numerario romano in contesti più tardi e sullo sviluppo della circolazione monetaria tra il V ed il XVIII secolo in ambiente lagunare.
Gli interessi di questo gruppo di ricerca vanno però oltre l'ambito territoriale della Regione Veneto, per spaziare nelle aree geografiche circonvicine ed in particolare nel Trentino e nel Friuli-Venezia Giulia, ossia in tutte quelle zone dell'Italia nord-orientale anticamente facenti parte della X Regio Venetia et Histria. Di ciò va dato atto anche alle istituzioni competenti territorialmente ed i loro rappresentanti quali il dr. Enrico Cavada, responsabile dell'Ufficio di Tutela dei Beni Archeologici della provincia Autonoma di Trento, la dr.ssa Giovanna Luisa Ravagnan, Ispettore Archeologo della Soprintendenza Archeologica per il Veneto da cui dipendono ancor oggi alcune aree del Trentino, la dr.ssa Franca Maselli Scotti, Direttore Archeologo del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, ed il dr. Maurizio Buora, Direttore delle Civiche raccolte e delle Collezioni Numismatiche del Museo Civico di Udine.
In queste regioni varie sono state le esperienze già felicemente concluse, ma molte sono le prospettive di ricerca cui si sta lavorando.
Quanto all'area trentina, infatti, è in corso di edizione lo studio dei reperti numismatici rinvenuti durante gli scavi del Teatro Sociale di Trento (nota 7); inoltre, si sta procedendo alla catalogazione ed allo studio dei reperti numismatici rinvenuti nel corso degli scavi delle chiese di S. Silvestro e di Santa Maria Assunta presso Fiera di Primiero (nota 8).
Quanto all'ambito friulano, vorrei segnalare la recentissima pubblicazione della collezione Colloredo Mels di monete bizantine del Museo Civico di Udine (nota 9); lo stesso autore ha in corso di studio, su incarico del dr. M. Buora, le monete provenienti dall'insediamento rurale romano di Sevegliano (UD). Inoltre, merita un particolare accenno il catalogo, presentato ufficialmente il 19 settembre 1997, delle monete esposte nella sezione numismatica del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (nota 10), catalogo che costituisce il primo passo verso l'edizione del repertorio di tutti i ritrovamenti monetali presenti nelle Collezioni dello stesso Museo, ammontanti a circa 40.000 esemplari.
A ciò si aggiunge, infine, l'importante lavoro, in corso di elaborazione a cura di G. Gorini, relativo alle monete del Museo di S. Donato di Zara oggi conservate presso il Museo Archeologico di Venezia, di cui un'anticipazione sarà data nel volume celebrativo dei 50 anni della Società Numismatica Croata (Num. Vjesnik, 1998).
nota 2: Parte di queste informazioni sono state oggetto di alcuni contributi (cfr. GORINI; G. GORINI; ASOLATI; M. ASOLATI, pp. 148-151), mentre altre sono state oggetto di un intervento tenuto nel corso delle giornate di studio su "Vigilia di romanizzazione. Altino e il Veneto orientale tra II e I secolo a.C.", Venezia - Facoltı di Lettere e Filosofia, 2-3 dicembre 1997.
nota 3: Il contributo relativo alle monete, curato da G. Gorini, sarà pubblicato nell¼ambito dell¼opera dedicata alla stipe Baratella che uscirı a Mainz per i tipi dell¼editore von Zabern.
nota 4: La stipe, che, comprendendo oltre un centinaio di oboli del Norico, risulterà fondamentale per la comprensione dei rapporti tra l'area veneta e le regioni alpine orientali, sarà edita nell'ambito del Corpus delle stipi votive dell'Italia antica diretto da Mario Torelli.
nota 5: La stipe saràpubblicata a cura della prof. Giulia Fogolari nell3ambito della collana "Musei Archeologici del Veneto" diretta dal prof. Gustavo Traversari.
nota 6: La mostra si è tenuta presso la Sala del Piovego di Palazzo Ducale a Venezia (7 marzo-30 maggio 1997). L'aspetto numismatico, per quanto attiene all'esposizione e al catalogo, è stato curato da M. Asolati e C. Crisafulli con la coordinazione della dr. Maurizia De Min.
nota 7: Il volume, che comprende oltre 1600 monete prevalentemente di epoca imperiale, è stato curato da G. Gorini e B. Callegher.