Premessa
Passati gli anni, scoperti nuovi dati, è naturale che oggi si senta il bisogno di un nuovo e moderno approccio al soggetto.
Il progetto di cui parlerò oggi ha l'intenzione di riempire questo vuoto. Si tratta della mia tesi di dottorato, intitolata "Pucanstvo Liburnije od 1. do 3. stoljeca po Kristu: antroponimija, drustvena struktura, etnicke promjene, gospodarske uloge" ("La popolazione della Liburnia dal I al III secolo d. C.: antroponimia, struttura sociale, cambiamenti etnici, posizioni economiche"), la quale fa parte del progetto "Liburni e Dalmati marittimi tra il IV e il I secolo a. C." diretto dal prof. S. Cace, a cui devo i miei più cordiali ringraziamenti per tutto il suo aiuto.
1. La banca dati
Gli scopi principali del progetto sono:
2) definire i moduli della nomenclatura (denominazione) usati nella Liburnia, e specialmente dai Liburni stessi.
Per ottenerli è necessario disporre di una banca dati delle iscrizioni latine, le quali sono l'unica fonte per la conoscenza dell'onomastica liburnica. Sto usando una banca dati epigrafica che ho sviluppato alcuni anni fa, trasformandola adesso un po' in modo che possa rispondere alle esigenze specifiche dello studio onomastico. Ho creato la banca dati con "Microsoft Fox Pro" for Windows 2.5 (che può operare anche in Microsoft Access e simili applicazioni) ed essa dispone di diversi files collegabili tra di loro:
1) Titoli.dbf (= Natpisi.dbf) contiene tutte le informazioni rilevanti per il monumento stesso. Per es.: il numero d'identificazione, il luogo di trovamento, il luogo di conservazione, il tipo di monumento (stele, cippo, ara ...), il materiale, l'anno del ritrovamento, le circostanze del ritrovamento (scavo archeologico, acquisto, ...), il testo epigrafico, la descrizione del monumento (dimensioni, decorazione, diverse letture del testo e simili), il luogo di pubblicazione del testo o monumento (CIL, ILIug e altro); vi sono, poi, altre informazioni cifrate ‚ come per es. il carattere del monumento (Sepolcrale, Votivo, H ‚ onorifico, ecc.), la classe sociale delle persone attestate nel monumento (A ‚ diversi civili, per es.: A2 cives Romani, A3 peregrini; B ‚ militari: B1 ufficiali, B2 sottoufficiali, B3 milites, C ‚ "aristocrazia": C1 senatores, C2 equites, C3 "aristocrazia" municipale, C6 pontifices e simili, C7 seviri Augustales; D servi e liberti), e così via.
2) Persone.dbf (= Osobe.dbf). In questo file ci sono tutte le informazioni che si riferiscono alle persone nominate nei testi epigrafici. Qui ci sono: di nuovo il numero d'identificazione del monumento su cui si trova la persona, il numero d'identificazione della persona, praenomen, nomen, cognomen, filiazione, tribus, origo, occupazione (cioè gli uffici civili o militari), l'appartenenza a qualche collegium, stato civile, stato sociale, età, sesso e simili.
Siccome tutti gli elementi della nomenclatura s'inseriscono nella banca dati separatamente, per facilitare le creazioni degli indices o la ricerca e l'individualizzazione dei nomi scelti è stato necessario creare due nuovi campi per conoscere il modo in cui i nomi erano messi insieme, cioè le formule della denominazione. In uno di questi due campi si trova la trascrizione esatta della denominazione ‚ proprio come si è conservata sulla pietra. Nell'altro si trova la cifra che spiega il tipo della denominazione. Per es.: A = un nome solo o un cognomen : Sextoni, B = un nome solo + patronimico espresso modo graeco : Dabali Triti; C = un nome solo + filiazione espressa modo latino : Liccaeus Vei f., D = praenomen + nomen :Q. Octavio, E = praenomen + nomen + filiazione: T. Queresius Aet. f., F = praenomen + nomen + filiazione + cognomen : Sex. Octavio Sex. f. Celso, e così via. Ad ogni lettera possono essere attribuiti i nu-meri i quali indicano alcune speciali caratteristiche del tipo della denominazione (1 = i nomi sono danneggiati o la loro appartenenza a questo tipo non è assolutamente sicura, 2 = il modo per esprimere la filiazione è più complesso dell'ordinario, 3 = nella denominazione ci sono più di un nomen o cognomen, ecc.).
Ci sono anche altri files (per es. le relazioni tra le persone) i quali non entrano nell'ambito di questa relazione. D'altra parte, alla banca dati manca un file per le fotografie o i disegni dei monumenti, ma sto lavorando per risolvere questo problema.
Il lavoro dell'inserimento dei dati nel computer è ancora in corso, con circa 320 monumenti e 700 persone già inseriti e forse con lo stesso numero ancora da inserire.
2. Onomastica e società nella Liburnia romana
1. Per la prima volta ci sarà un corpus epigrafico e onomastico per la Liburnia romana.
2. Tutti i nomi personali saranno studiati secondo diversi criteri: ci sarà un "nomenclator " generale per tutti i nomi, e poi altri per i diversi gruppi di nomi (per es. secondo la loro origine territoriale o etnica); ci saranno delle carte di distribuzione dei nomi e dei tipi di denominazione, e così via.
3. Un'analisi comparativa tra i tipi della denominazione e dello stato sociale, civile e la posizione economica dovrebbe dare risultati molto interessanti.
In primo luogo penso alla questione dello stato civile della popolazione indigena, cioè del molto spesso discusso problema dello ius Italicum o ius Latii di alcune comunità. Grazie ad una iscrizione da Varvaria (nota 2) è stato possibile individuare un caso di uomo indigeno (T. Queresius Aet(oris) f.) che, almeno per un certo pe-riodo del tempo, aveva goduto dello ius Latii. In questo periodo gli nacque un figlio, da un matrimonio con una cittadina romana indigena,Volusia M. f. Aet(a? vel -ria), e questo figlio, C. Volusius Max(imus), secondo i regolamenti giuridici, ricevette il nomen e lo stato civile dalla madre, non dal padre. Qualche tempo dopo il padre cambiò il suo stato civile diventando civis Romanus, e le figlie nate in questo periodo, Queresia T. f. Max(ima) e Queresia T. f. Tertia, ricevettero il nomen e lo stato in un modo regolare per tutti i cittadini romani, cioè dal padre, e naturalmente erano sottomesse alla sua patria potestas. Sarebbe molto interessante vedere quanti casi simili si potranno individuare e quale sarà la loro distribuzione territoriale; questi dati ci potranno aiutare a capire meglio il processo della romanizzazione della zona.
Le comparazioni tra i tipi della denominazione e i tipi dei monumenti (secondo la loro grandezza e modo della decorazione, cioè dal loro supposto prezzo) forse ci potranno aiutare a distinguere varie classi della popolazione della Liburnia secondo la loro posizione economica; questo dato, poi, potrà essere esaminato in comparazione con la posizione sociale nota o supposta degli individui. Da questo esame possono risultare importanti dati, i quali ci potranno dare più chiara risposta alla domanda: chi erano coloro che potevano erigere un monumento con iscrizione ‚ solo i ricchi o anche gli altri e, in questo altro caso, quale era la ratio tra di loro. Dalle carte della loro distribuzione possiamo vedere quali erano i centri più disposti ad erigere i monumenti secondo la moda romana, e quali meno, il che di nuovo ‚ in comparazione con i dati archeologici ‚ ci darà informazioni utili del processo della romanizzazione.
4. I dati numerici risultanti dallo studio daranno un fondamento forte per affermare o discutere (o anche assolutamente negare) le teorie e le conclusioni già esistenti.
Per concludere, questo progetto ci darà importanti dati per conoscere meglio non solo l'onomastica indigena della Liburnia romana e dei suoi tipi della denominazione, ma anche del processo della romanizzazione della zona e dei cambiamenti nella società indigena durante questo processo.
nota 2: ILIug 1978, n. 846 secondo SUIC, pp. 114 ss. che erroneamente la colloca a Burnum invece che a Varvaria. Una rilettura e reinterpretazione da KURILIC, pp. 89-96.