Ricorso a conoscenze e credenze extratestuali

 

La comprensione spesso trae vantaggio da conoscenze provenienti da fonte extratestuale o da credenze condivise da parlante e interlocutore. Per esempio, un buono sfondo di conoscenze extratestuali spesso consente di evitare fraintendimenti (si vedano per contrasto le risposte di Antonio e Marco a S_EES 5; e quelle di Teresa, Giada, Costanza, Francesca a G_EGL 4). Tuttavia comprendere il testo significa trarre da esso tutto (o approssimativamente tutto) il senso che esso rende a vario titolo disponibile. Un'educazione all'implicito può avvicinare a questo obiettivo se promuove in primo luogo l'abilità e la disponibilità a sfruttare il testo più a fondo possibile. In quest'ottica, le domande dei test sono state pensate per poter ricevere risposta in base al testo (senza il concorso determinante di conoscenze extratestuali specifiche). Nella valutazione delle risposte il ruolo principale non è giocato dalla verità o falsità della risposta in senso assoluto, ma dal loro rispecchiare o meno quanto comunicato dal testo (giusto o sbagliato che sia: anche i libri di testo infatti possono sbagliare, o perlomeno, fare affermazioni discutibili).

Di una risposta corretta, che rispecchia sufficientemente bene quanto comunicato dal testo, non si può in linea di principio dire se o quanto sia stata aiutata dal possesso di conoscenze precedenti. Di fronte a una tale risposta, la valutazione dev'essere comunque positiva. Ma a volte una risposta dice qualche cosa di vero ma poco pertinente, o diverso da quello che il testo dice o implica. In alcuni di questi casi la ragione del difetto è che l'ispirazione a rispondere non è stata data dal testo ma da qualche fonte extratestuale. Queste risposte vanno considerate come parziali o persino come sbagliate. Chi le dà non ha infatti svolto il compito proposto, magari non perché sia incapace di capire il testo, ma perché non ha soffermato su di esso la propria attenzione nel modo richiesto. E il problema con chi cerca nel proprio bagaglio di conoscenze o supposte tali invece che leggere, è che non apprende dal testo, e comunque non esercita nè approfondisce le proprie abilità di lettura. Domande che hanno ricevuto numerose risposte a base extratestuale sono ad es. S_CMG 3, S_ICL 4, G_EGL 2.

 

Soggetti in possesso di nozioni sbagliate possono venir fuorviati da queste se non fanno abbastanza attenzione al testo: è il caso di Marco, Luigi, Andrea in G_FCL 5. Analogamente accade per quanto riguarda i pregiudizi: ad es. Matteo in S_EES 4, Antonio in S_EES 10 e Andrea in S_EES 11.

 

In alcuni casi le fonti extratestuali forniscono semplici aggiunte a una risposta che di per sè sarebbe accettabile. Ma con ciò ne diminuiscono l'attendibilità come indice di comprensione: quanto esattamente della risposta dipende da tali fonti?

 

Un caso in cui molti soggetti hanno risposto in tutto o in parte in base a conoscenze extratestuali è dato da S_ICL 3: il testo non diceva nulla dell'etimologia dell'aggettivo "carolingio", ma permetteva soltanto, tramite il riconoscimento di coreferenze, di identificare l'impero carolingio con il Sacro Romano Impero (ovvero con l'impero del quale Carlo Magno è stato incoronato imperatore). Il ricorso a conoscenze extratestuali ha dipeso anche dal fatto che essendo il brano presentato come un approfondimento da un libro di testo diverso da quello adottato per la classe, il test è stato somministrato dopo che l'argomento era già stato spiegato dall'insegnante.