COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
docente: prof. A. Cuk
a.cuk@libero.it
a.a. 2005/06
“TEORIA E TECNICHE DI COMUNICAZIONE INTERCULTURALE”
Premessa
La diffusione del mercato globale e della rete dei mass-media a livello planetario sembra aver realizzato l’utopia del Villaggio Globale, ma se da una parte i linguaggi tendono ad omologarsi, dall’altra è illusorio ritenere che le differenze culturali, fatta di valori, radici profonde, modi di percepire lo spazio e il tempo, di organizzare la società e di stabilire rapporti, vengano annullate.
Operare e lavorare dentro il sistema globale, quindi, significa sempre più diventare consapevoli delle differenze che permangono sotto l’apparente omologazione. Diventa così essenziale avere le conoscenze e le competenze adeguate per lavorare in sistemi produttivi, formativi e comunicativi, équipe di lavoro, enti che forniscono servizi, a un pubblico e ad una società che sta diventando progressivamente multiculturale e che deve essere in grado di comunicare e collaborare rispettando e valorizzando le diversità.
In questa prospettiva si propone un corso di comunicazione interculturale che affronti questi problemi dal punto di vista teorico e da quello operativo, e finalizzato a chi è destinato a lavorare nella società multiculturale.
· Il corso intende offrire le coordinate per muoversi in modo consapevole dentro il sistema della comunicazione interculturale e può essere inserito nel Curriculum rivolto ai professionisti che intendano operare nelle imprese o a quello per gli esperti nelle relazioni culturali. Farsi capire, Annamaria Testa, Rizzoli Editore, Milano, 2002
· Parole comuni culture diverse. Guida alla comunicazione interculturale, Balboni, Paolo E. Marsilio Editori, Venezia 1999
Programma
Cultura, trasmissione e classificazione delle culture.
La nozione di “cultura”, in senso antropologico, è particolarmente complessa ed articolata. Analisi delle componenti che costituiscono l’identità culturale nella relazione io/altro e noi/loro, che costituiscono e distinguono l’appartenenza a una cultura. Descrizione e classificazione delle culture.
Comunicazione e stereotipi tra culture diverse
Nella comunicazione interculturale bisogna diventare consapevoli degli stereotipi che vengono utilizzati. Stereotipi e pregiudizi possono essere una formidabile barriera alla comunicazione interculturale, perché si fondano su giudizi privi di verifica empirica e di una conoscenza diretta. Eppure lo stereotipo è utile -se non essenziale- per muoversi in una realtà sociale sconosciuta, perché può essere usato come una mappa ipotetica rispetto a un territorio ignoto.
Riconoscere ed analizzare gli stereotipi: da barriera comunicativa in strumento utile a costruire un rapporto interculturale più consapevole.
Cultura ed identificazione sociale
Di grande importanza, in tutte le società, è il ruolo della famiglia e dei rapporti parentali. Analisi delle diverse culture che regolano i rapporti degli individui rispetto società e famiglia e le conseguenze anche sul piano delle organizzazioni aziendali. stereotipi ed autostereotipi che si addensano sulla cultura italiana. La comunicazione interculturale, per essere realmente efficace, deve raggiungere una più profonda consapevolezza della cultura di appartenenza.
La comunicazione interculturale
La comunicazione umana avviene per mezzo di due sistemi diversi ma complementare: il linguaggio verbale ed il linguaggio non verbale. Ma le culture possono attribuire significati diversi allo stesso messaggio. Attraverso l’analisi del processo di comunicazione si presentano le distorsioni che si verificano quando esse sono dovute a differenze culturali e si analizzano le barriere rappresentate dai diversi stili comunicativi e dai diversi comportamenti non verbali.
Il significato culturale dello spazio e del tempo
Il modo di percepire le dimensioni dello spazio e del tempo è una variabile culturale che influenza profondamente i comportamenti. Edward Hall osserva come la percezione dello spazio sia strettamente connessa all’azione e distingue quattro dimensioni che definiscono le norme del comportamento nello spazio.
Lo shock culturale
L’ansia di chi si trova in un paese straniero, che deriva dalla sensazione di perdere tutti i segni e i simboli familiari dell’iterazione sociale è stata definita per la prima volta da K. Olberg (1960) come “shock culturale”. Sono state identificate quattro fasi principali dello shock culturale: rifiuto, assimilazione, inserimento, “integrazione attiva”.
La cultura del lavoro e i comportamenti organizzativi
Le organizzazioni professionali possono essere considerate come entità culturali, in quanto ogni ambiente di lavoro si fonda su un insieme di norme e di obiettivi condivisi. Le organizzazioni che impiegano un personale multicultuale devono prestare attenzione alle dinamiche interculturali che si innescano soprattutto negli ambiti della leadership, motivazione, le decisioni ed il controllo.
Il programma è basato sui seguenti testi:
· La comunicazione interculturale, Elena A.A. Garcea, Armando Editore Roma 1996,
· Farsi capire, Annamaria Testa, Rizzoli Editore, Milano, 2002
· Parole comuni culture diverse. Guida alla comunicazione interculturale, Balboni, Paolo E. Marsilio Editori, Venezia 1999
· Global-Mente, Martin J. Gannon, Baldini & Castaldi, Milano 1997
· La dimensione nascosta, Edward T. Hall, Bompiani, Milano 1966-1999
· International Dimensions of organizational behaviour, Nancy Adler, Boston:PWS-Kent,1991
· Beyond culture, E.T. Hall, Garden City, NY Anchor Press, 1976
· The silent language, E.T. Hall, Gaden City, NY Anchor Press, 1983
· Communication between cultures, E.T. Hall, Belmont CA: Wadsworth, 1991
· Culture and Social Behaviour, Harry C. Triandis, McGraw-Hill, USA, 1998
· Cultures and organizations, Geerte Hofstede, Mc Graw Hill, 1991
· Riding the waves of culture, Fons Trompenaars, NB Publishing, London 1993
· Building Cross Cultural Competence, Charles Hampden-Turner and Fons Trompenaars, Wiley & Sons Ltd, UK, 2000
Programma esame a.a. 2005/06
a.a. 2004/05
PRESENTAZIONE DEL CORSO DI
«COMUNICAZIONE INTERCULTURALE»
In gennaio 2005 l'orario rimane lo stesso (10-12) e giornate sono le seguenti:
10 - 12 - 14 - 19 - 26 - 28
Esami:
Febbraio 2005
14 e 28 alle ore 9.30
aula B Baciocchi
Premessa
La diffusione del mercato globale e della rete dei mass-media a livello
planetario sembra aver realizzato l’utopia del Villaggio Globale, ma se da
una parte i linguaggi tendono ad omologarsi, dall’altra è illusorio
ritenere che le differenze culturali, fatta di valori, radici profonde, modi
di percepire lo spazio e il tempo, di organizzare la società e di
stabilire rapporti, vengano annullate.
Operare e lavorare dentro il sistema globale, quindi, significa sempre più
diventare consapevoli delle differenze che permangono sotto l’apparente omologazione.
Diventa così essenziale avere le conoscenze e le competenze adeguate
per lavorare in sistemi produttivi, formativi e comunicativi, équipe
di lavoro, enti che forniscono servizi, a un pubblico e ad una società
che sta diventando progressivamente multiculturale e che deve essere in grado
di comunicare e collaborare rispettando e valorizzando le diversità.
Il corso di comunicazione interculturale affronta questi problemi
dal punto di vista teorico e da quello operativo, ed è finalizzato
a chi è destinato a lavorare nella società multiculturale.
Il corso intende offrire le coordinate per muoversi in modo consapevole
dentro il sistema della comunicazione interculturale e può essere inserito
nel Curriculum rivolto ai professionisti che intendano operare nelle imprese
o a quello per gli esperti nelle relazioni culturali.
Programma a.a. 2004/05
Cultura, trasmissione e classificazione delle culture.
La nozione di «cultura», in senso antropologico, è particolarmente
complessa ed articolata. Analisi delle componenti che costituiscono l’identità
culturale nella relazione io/altro e noi/loro, che costituiscono e distinguono
l’appartenenza a una cultura. Descrizione e classificazione delle culture.
Comunicazione e stereotipi tra culture diverse
Nella comunicazione interculturale bisogna diventare consapevoli degli
stereotipi che vengono utilizzati. Stereotipi e pregiudizi possono essere
una formidabile barriera alla comunicazione interculturale, perché
si fondano su giudizi privi di verifica empirica e di una conoscenza diretta.
Eppure lo stereotipo è utile -se non essenziale- per muoversi in una
realtà sociale sconosciuta, perché può essere usato
come una mappa ipotetica rispetto a un territorio ignoto.
Riconoscere ed analizzare gli stereotipi: da barriera comunicativa in strumento
utile a costruire un rapporto interculturale più consapevole.
Cultura ed identificazione sociale
Di grande importanza, in tutte le società, è il ruolo della
famiglia e dei rapporti parentali. Analisi delle diverse culture che regolano
i rapporti degli individui rispetto società e famiglia e le conseguenze
anche sul piano delle organizzazioni aziendali. stereotipi ed autostereotipi
che si addensano sulla cultura italiana. La comunicazione interculturale,
per essere realmente efficace, deve raggiungere una più profonda consapevolezza
della cultura di appartenenza.
La comunicazione interculturale
La comunicazione umana avviene per mezzo di due sistemi diversi ma complementari:
il linguaggio verbale ed il linguaggio non verbale. Ma le culture possono
attribuire significati diversi allo stesso messaggio. Attraverso l’analisi
del processo di comunicazione si presentano le distorsioni che si verificano
quando esse sono dovute a differenze culturali e si analizzano le barriere
rappresentate dai diversi stili comunicativi e dai diversi comportamenti non
verbali.
Il significato culturale dello spazio e del tempo
Il modo di percepire le dimensioni dello spazio e del tempo è una
variabile culturale che influenza profondamente i comportamenti. Edward Hall
osserva come la percezione dello spazio sia strettamente connessa all’azione
e distingue quattro dimensioni che definiscono le norme del comportamento
nello spazio.
Lo shock culturale
L’ansia di chi si trova in un paese straniero, che deriva dalla sensazione
di perdere tutti i segni e i simboli familiari dell’iterazione sociale è
stata definita per la prima volta da K. Olberg (1960) come «shock culturale».
Sono state identificate quattro fasi principali dello shock culturale: rifiuto,
assimilazione, inserimento, «integrazione attiva».
La cultura del lavoro e i comportamenti organizzativi
Le organizzazioni professionali possono essere considerate come entità
culturali, in quanto ogni ambiente di lavoro si fonda su un insieme di norme
e di obiettivi condivisi. Le organizzazioni che impiegano un personale multicultuale
devono prestare attenzione alle dinamiche interculturali che si innescano
soprattutto negli ambiti della leadership, motivazione, le decisioni ed il
controllo.
Il programma è basato sui seguenti testi:
- La comunicazione interculturale, Elena A.A. Garcea, Armando Editore
Roma 1996,
- Parole comuni culture diverse. Guida alla comunicazione interculturale
Balboni, Paolo E. - Venezia, Marsilio Editori, 1999.
- La dimensione nascosta, Edward T. Hall, Bompiani, Milano 1966-1999
- International Dimensions of organizational behaviour, Nancy Adler,
Boston:PWS-Kent,1991
- Beyond culture, E.T. Hall, Garden City, NY Anchor Press, 1976
- The silent language, E.T. Hall, Gaden City, NY Anchor Press, 1983
- Communication between cultures, E.T. Hall, Belmont CA: Wadsworth,
1991
- Culture and Social Behaviour, Harry C. Triandis, McGraw-Hill, USA,
1998
- Cultures and organizations, Geerte Hofstede, Mc Graw Hill, 1991
- Riding the waves of culture, Fons Trompenaars, NB Publishing, London
1993
- Building Cross Cultural Competence, Charles Hampden-Turner and Fons
Trompenaars, Wiley & Sons Ltd, UK, 2000