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Si pensa di introdurre modifiche allo statuto?

    Lo statuto esprime, nei suoi diversi titoli, l’insieme della vita universitaria e l’art. 41 disciplina le modalità della sua revisione, che può essere proposta da diversi organi e, comunque, segue un iter che punta a garantire l’accertamento di un ampio consenso sulle modifiche da introdurre. È perciò importante che gli interventi di modifica rispecchino reali esigenze, che è fisiologico che maturino anche a partire da pratiche sperimentate e su cui si riscontra un generale consenso. Un aspetto che, ad esempio, si potrebbe prendere in considerazione è la modalità di coinvolgimento dei Dipartimenti nei processi decisionali di Ateneo, che ora avviene statutariamente attraverso il Senato accademico: si potrebbe valorizzare la Consulta dei Direttori, riconoscendone un ruolo istituzionale e non solo quello di “buona pratica” di partecipazione.