Per un’università che riflette, accompagna, include
Valorizziamo la storia, coltiviamo il presente, seminiamo il futuro
Care Colleghe, cari Colleghi, gentile Personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, care Studentesse e cari Studenti
desidero ringraziare di cuore tutti coloro che hanno voluto accordare fiducia alla mia candidatura. Il vostro sostegno – espresso con il voto, con la parola, con la vicinanza – rappresenta per me un grande onore e un attestato di stima che ho accolto con soddisfazione.
Un ringraziamento particolare va a coloro che hanno sostenuto pubblicamente la mia proposta, contribuendo con coraggio e generosità a diffonderne il senso e la visione: lieti di aver lavorato per disegnare un futuro possibile per il nostro Ateneo e di aver contribuito in questo modo ad un dibattito elettorale e a un confronto su idee e prospettive.
In questi mesi ho incontrato una comunità viva, competente, profondamente legata all’Università. Ho ascoltato richieste legittime e condiviso riflessioni diverse. Ho trovato ben radicata un’idea alta di Ateneo, fondata sulla collegialità, sulla trasparenza, sul riconoscimento del merito e sulla valorizzazione di tutte le sue componenti, in particolare le più giovani, tutti elementi in cui credo profondamente e per cui ho ritenuto un privilegio potermi spendere
Sono felice che l’Ateneo di Trieste sarà guidato da una Collega donna e indirizzo i migliori auguri per un sessennio di buon lavoro alla professoressa Vianelli. Sono certa che, cresciuta nel suo intero percorso accademico nello stesso Ateneo e con ottimi rapporti con una prestigiosa scuola di management come il MIB, saprà condurre la Comunità di UniTs con professionalità, competenza e attenzione, ben consapevole della sua storia e delle sue potenzialità.
Con gratitudine
Ilaria Garofolo
Chi sono
Mi sono laureata nel 1986 in Ingegneria Civile all’Università di Roma La Sapienza; ho intrapreso e consolidato la mia carriera accademica presso l’Università di Trento e da novembre 2001 ho preso servizio presso l’Università di Trieste, unendomi alla comunità accademica con cui oggi condivido i valori di impegno scientifico, culturale e civico.
La mia attività di ricerca è stata alimentata continuamente dalla curiosità e dalle opportunità di raccogliere stimoli, che si sono susseguiti anche grazie alla pratica della ricerca multidisciplinare, attuata in sinergia con colleghi di diversi ambiti e settori. Ma non è stato l’unico terreno con cui mi sono misurata.
Aver ricoperto ruoli quali Direttore di Dipartimento, Delegata e Collaboratrice del Rettore mi ha offerto l’opportunità di acquisire e consolidare competenze gestionali e conoscenze delle procedure amministrative da cui dipendono, al di là della determinazione nel perseguire i risultati, la praticabilità, l’efficacia e la qualità dell’operato.
Perchè mi candido
Ciascuno di noi ha un trascorso personale e professionale che impronta il suo agire, temprando attitudini e forgiando abiti che diventano il suo carattere distintivo e che lo predispongono, man mano che il tempo avanza, ad assumere responsabilmente decisioni per sé e per altri, nella consapevolezza che c’è un tempo per ogni cosa.
Nell’assumere la decisione di candidarmi alla carica di Rettrice, ho riflettuto sull’esperienza accumulata nei vari ruoli accademici che ho rivestito negli anni, e ho ritenuto che questo fosse il momento giusto nel mio percorso professionale e di vita.
Aver ricoperto il ruolo di Collaboratrice per l’area Edilizia ed Energia in anni segnati da criticità ma anche da opportunità per alcuni versi uniche, mi ha permesso di entrare in contatto con una larghissima parte della comunità accademica e studentesca, e di conoscere a fondo molti dei meccanismi e regole che governano il mondo universitario. Mi ha permesso di praticare l’ascolto delle persone, il confronto critico e la mediazione. Mi ha insegnato a confrontarmi con alcuni limiti invalicabili, che spesso fatichiamo ad accettare e con i quali, invece, dovremmo imparare a convivere – piuttosto che subirli.
Riconosco i risultati positivi di molte delle azioni svolte dalla governance uscente, e sarebbe ingeneroso ipotizzare nette cesure o discontinuità con quello che oggi l’Università di Trieste è, avendo io stessa contribuito al suo divenire. Tuttavia, ritengo che ci siano le condizioni per innescare alcuni necessari cambiamenti, più o meno profondi, in quegli ambiti in cui ancora riscontriamo inefficienze o criticità, e che sono fondamentali per la tenuta e la crescita del nostro Ateneo – che vorremmo ancora più attrattivo, accogliente, inclusivo, internazionale.
La fiducia in un nuovo progetto di governo non può certo appartenere alla volontà di un singolo: ma sono convinta che favorendo l’ascolto, il dialogo, il coinvolgimento e considerando la coralità dei contributi sarà possibile condividere l’impegno per questo obiettivo.
