In A. GIOVANNINI, L'allevamento ovino e l'industria tessile in Istria in età romana, Alcuni cenni, "AMSI" 93, 1993, pp. 7-34, vi è un'ampia trattazione non solo dell'allevamento di ovini e della produzione della lana, ma anche dell'ars fullonica (con analisi degli impianti del Promontorio di Stignano). Collegati alla produzione e alla commercializzazione della lana sono il faber pectinarius L. Mesius Terentinus noto a Pola (CIL, V 98 =ILS 7722 = Inscr.It. , X, 1, 174) e il vestiarius Aquileiensis C.Valerius Priscus noto a Monte Bogliuno (CIL, V 324 =Inscr.It., X, 3, 200), a cui si aggiunge anche un negotians vestiarius nativo delle province galliche e operante nall'area polese (PAIS, Suppl. Ital. 1096 = ILS 7576 = Inscr.It., X, 1, 163). A queste testimonianze si aggiunge un'iscrizione forse menzionante un fullo unitamente ad un collegio di dendrofori (CIL, V 82 = Inscr.It., X, 1, 156). Dallo stabilimento sulla Falda del Promontorio di Stignano provengono anche due dediche a Nemesi (CIL, V 8135 =Inscr.It., X, 1, 595) e a Silvano (CIL, V 8136 =ILS 3747 b = Inscr.It., X, 1, 596) poste da C. Iulius Chrysogonus, proprietario dell'officina, noto anche da un altro testo del 220 d.C. (CIL, V 13 = Inscr.It., X, 1, 10 e CIL, V 56 + 61 = Inscr.It., X, 1, 84), a cui si aggiunge anche una dedica a Mitra rinvenuta in un altro ambiente (CIL, V 8132 = Inscr.It., X, 1, 594). Da tale struttura viene anche un bollo L. Fulloni, gentilizio forse assegnato ai liberti dei collegia fullonum, come sappiamo accadeva per i liberti di altre corporazioni (per es. i centonarii).