Corso di Dottorato in Neuroscienze e scienze cognitive
Il processo creativo della produzione di opere d’arte potrebbe avere significative ripercussioni terapeutiche per coloro che soffrono di malattia di Parkinson. La malattia di Parkinson rappresenta la seconda patologia nerodegenerativa più diffusa dopo la demenza di Alzheimer, con circa dieci milioni di persone attualmente affette nel mondo. La malattia di Parkinson si caratterizza per la progressiva comparsa di disturbi molto invalidanti, quali lentezza, alterazioni posturali e difficoltà del cammino. Inoltre, i pazienti affetti da Parkinson possono sperimentare un vasto repertorio di sintomi non-motori, come ad esempio la depressione, l’ansia, l’apatia e svariate problematiche nella percezione visiva. Le terapie farmacologiche al momento disponibili consentono in genere un buon controllo di alcuni sintomi della malattia per diversi anni. Purtroppo, però, la malattia di Parkinson è ancora priva di terapie causali efficaci in grado di arrestare il sottostante processo neurodegenerativo. Con il passare degli anni, la disabilità accumulata dal malato ne riduce sensibilmente la qualità di via. In questo contesto, approcci terapeutici complementari come l’arte-terapia costituiscono un crescente oggetto di interesse scientifico per via del loro possibile ruolo nel migliorare la qualità di vita del malato. Un originale progetto di ricerca clinica è stato recentemente condotto presso il dipartimento di Neurologia della New York University, con la partecipazione di 18 pazienti affetti da malattia di Parkinson di grado lieve-moderato. La sperimentazione è stata supportata con il contributo della Kellar Family Foundation (grant ID# C17-00191) ed è stata guidata dal dott. Alberto Cucca, neurologo specializzato nei disordini del movimento che è anche studente del primo anno del dottorato in Neuroscienze e Scienze Cognitive del Dipartimento di Scienze della Vita della nostra Università. Lo studio ha esaminato gli effetti indotti da 20 sedute di arte terapia attraverso una estesa batteria di test clinici, psicologici e comportamentali tra cui lo studio dei movimenti oculari dei pazienti mediante un apposito dispositivo di eye-tracking. I pazienti si sono inoltre sottoposti a una sofisticata tecnica di neuroimmagini chiamata risonanza magnetica funzionale a riposo, in grado di identificare eventuali modifiche nella connettività tra diverse reti neurali indotte dal trattamento.
I progetti d’arte terapia sono consistiti principalmente nella produzione di arte visiva come pitture, disegni e murali. I risultati preliminari dello studio sono stati recentemente pubblicati in una rivista scientifica internazionale specializzata nella malattia di Parkinson (link: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1353802021000298). In seguito all’intervento di arte-terapia, i ricercatori hanno notato miglioramenti significativi nelle funzioni visive e nei movimenti oculari dei pazienti, ma anche nella loro funzione motoria globale. Tali cambiamenti si associavano peraltro a modifiche della connettività funzionale caratterizzate da una riorganizzazione delle reti neurali del cervello deputate al processamento dell’informazione visiva (vedi figura). Gli Autori hanno ipotizzato che parte degli effetti benefici osservati nella funzione motoria del malato possano essere spiegati dai miglioramenti delle loro funzioni percettive. Insomma, un’informazione visiva più accurata e affidabile dell’ambiente in cui ci troviamo potrebbe migliorare il modo in cui ci muoviamo all’interno di esso. Questa scoperta stimola, più in generale, il dibattito scientifico circa il rapporto tra percezione e movimento. Le possibili implicazioni dello studio del dott. Cucca sono state di recente sottolineate nell’editoriale di apertura dell’ultimo numero della rivista medica Parkinsonism and Related Disorders interamente dedicato ai risultati della sperimentazione (link: https://www.prd-journal.com/article/S1353-8020(21)00037-7/fulltext). Le prossime fasi del progetto di dottorato del dott. Cucca si concentreranno sulla caratterizzazione dettagliata dei possibili effetti indotti dalle terapie creative sulla funzione motoria dei pazienti attraverso sofisticate metodiche di analisi cinematica computerizzata.
Informazioni aggiornate al: 31.5.2021 alle ore 09:29
Contact: Webmaster - Dottorati Home pagina curata da: la Segreteria Dottorati di ricerca
Piazzale Europa, 1 - 34127 - Trieste, Italia -
Tel. +39 040 558 7111 - P.IVA 00211830328
C.F. 80013890324 - P.E.C. ateneo@pec.units.it