C.U.S.R.P. - Verbale di Assemblea contro la guerra 24.03.2003
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Relazione, a cura del C.U.S.R.P., dell'assemblea di Studenti e Docenti contro la guerra

Assemblea contro la guerra

 aula 1, edificio H3, 24 marzo 2003
 

 


 

    Presenti circa 250 studenti ed una decina di docenti.

Modera il Prof. Claudio Venza che introduce raccontando le fasi preparatorie dell'Assemblea e porta l'adesione del Centro Universitario di Studi e Ricerche per la Pace dell'Università di Trieste(CURSP). Ricorda altresì l'indizione di una giornata di sciopero generale contro la guerra per il prossimo 2 aprile.

Interviene quindi una studentessa, che relaziona sulle attività di informazione e di intervento contro la guerra svolte in mattinata in diverse facoltà. Vari gruppi di studenti hanno manifestato, anche in forma teatrale, il proprio dissenso verso la guerra portando documenti e poesie durante lo svolgimento di alcune lezioni. L'iniziativa ha suscitato reazioni diverse, sia positive che negative, da parte di docenti e studenti, i quali sono stati coinvolti comunque anche con la notizia dell'assemblea stessa e degli altri appuntamenti dei prossimi giorni.

Tra l'altro, è stato prodotto un video che sarà utilizzato in tempi brevi. Un altro studente ha informato sulla disponibilità di un'aula presso il Dipartimento di Filosofia in via dell'Università n° 7; questo spazio servirà da punto informativo e di coordinamento delle prossime iniziative. Ha poi ricordato la partecipazione di studenti universitari sia la corteo di sabato a Trieste sia di domenica ad Aviano. Il tutto va inserito in un processo di confronto aperto e di sensibilizzazione dell'ambiente studentesco che avverrà anche il foglio Progetto Informazione (progettoinformazione@supereva.it).

Segue l'intervento del Prof. Logar, del Dipartimento di Matematica, che legge una mozione sottoscritta da una ventina di docenti di detto Dipartimento: in essa si sostiene che, per fedeltà all'articolo 11 della nostra Costituzione si ripudia la guerra; si ribadisce che la matematica è un linguaggio universale che ci insegna a dialogare tra diverse culture e che gli scienziati sono costernati dall'uso delle armi. Dopo aver denunciato danni irreversibili all'ambiente causati dalla guerra in Iraq, ha concluso affermando che l'aggettivo "intelligente" deve tornare ad accompagnare il comportamento dell'uomo e non le bombe.

Sono seguiti molti altri interventi di studenti e docenti, che hanno messo in evidenza sia le conseguenze disastrose del conflitto in atto sia la necessità di estendere il coinvolgimento dell'ambiente universitario. Inoltre, alcuni discorsi hanno sottolineato la necessità di un approfondimento delle numerose e gravi problematiche collegate alla guerra in corso. Un gruppo di studi della Facoltà di Scienze ha proposto una giornata di seminari da tenersi il 1°aprile, sia di mattina che di pomeriggio, con docenti ed esperti di questioni storiche, economiche, giuridiche, con particolare attenzione ai ruoli internazionali ed equilibri. È stato ricordato come cultura e militarismo siano termini antitetici, in quanto la prima è espressione di ragionamento e di spirito critico, mentre il secondo, che si basa su un rapporto gerarchico estraneo alle facoltà critiche, è un fenomeno di violenza, distruzione e morte.

Durante la riunione sono stati distribuiti vari materiali informativi sui coinvolgimenti di alcune università italiane nella ricerca a fini bellici e sulle azioni di protesta in corso in vari atenei contro la guerra.

L'assemblea approva una mozione (di cui segue il testo) di solidarietà con i bibliotecari d'ateneo dell'Università di Trieste per l'autoritaria rimozione della bandiera della pace dal sito Internet della biblioteca universitaria. Vengono pertanto raccolte un centinaio di firme in calce ad un messaggio che sarà consegnato agli stessi impiegati e tecnici.

 


Testo della mozione approvata:

Oggetto: rimozione bandiere della pace

I firmatari di questo documento esprimono il proprio forte dissenso di fronte all'atto perpetrato dall'amministrazione di questa Università di oscurare il sito del Servizio Bibliotecario d'Ateneo a causa della presenza nel sito stesso di una bandiera della pace. Essi esprimono inoltre dissenso per la rimozione forzata delle bandiere esposte alle finestre di alcuni edifici universitari.
Essi ritengono che tale atto violi fortemente la libertà di espressione all'interno di una struttura come l'Università, alto centro di cultura e di libero pensiero, quando essa stessa, tramite delibera del Consiglio di Amministrazione del 4/3/2003 si è apertamente schierata a favore della PACE.