Approvata all'unanimità dei presenti dal Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università degli Studi di
Trieste del 13 febbraio 2003
Partendo dalla premessa che la ricerca della pace sia legata al sentimento della dignità e della solidarietà umana e alla ricerca rigorosa di razionalità possibili, in merito alla incombente minaccia di guerra in Iraq:
esprimiamo profonda preoccupazione per le inevitabili gravi conseguenze nella distruzione di vite, di risorse materiali e culturali, per il deterioramento delle condizioni ambientali e infine per il danno agli importanti giacimenti archeologici;
riaffermiamo la netta disapprovazione di ogni prevalenza degli interessi militari sulle strutture produttive e di ogni pressione sui mezzi di informazione;
ribadiamo la necessità di mantenere un attento spirito critico di fronte alle presunte motivazioni della guerra imminente che ora si presenta nella forma autogiustificante di “difesa preventiva”;
confermiamo la convinzione che il terreno del confronto fra le culture vada difeso dall'espansione della logica bellica che passa anche attraverso le debolezze e la resa della scienza di fronte ai controlli ed alle omologazioni;
intendiamo segnalare pubblicamente la pericolosa tendenza verso la passiva accettazione del principio e della pratica secondo cui la sicurezza è basata su semplici e brutali rapporti di forza militari, principio che comporta l’attacco ai valori di rispetto e di convivenza e di arricchimento nella dialettica fra le culture e le società.