Hasta los
huesos.
La calavera nella costruzione dell’immaginario nazionale messicano
Scheda tesi di laurea specialistica
Tesi di laurea di
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Claudia Carbonari
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Corso di laurea in
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Storia delle arti e conservazione dei beni artistici |
Facoltà
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Lettere e filosofia
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Università
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Ca’ Foscari di Venezia
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Relatore |
prof.ssa Maria Luisa Ciminelli |
Correlatore
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proff. Stefania Portinari e Lauso Zagato
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Anno accademico |
2012/2013 |
Con lo sviluppo
nel XX secolo di una politica nazionalista, il Messico ha rafforzato e diffuso
un immaginario collettivo riconoscibile: difficile al giorno d'oggi non
associare alla cultura messicana alcune icone simboliche che ormai appartengono
anche alla cultura pop internazionale. La calavera (teschio) e la sua
relazione con la festa tradizionale del dia de muertos ne sono un
importante esempio: l'immaginario macabro che si è creato intorno a tale
celebrazione viene inserito nell'ambito della tradizione “autentica” messicana e
assunto a simbolo culturale dell'intera nazione, per culminare nel 2003 con la
proclamazione, da parte dell'Unesco, del dia de muertos come patrimonio
culturale immateriale dell'umanità.
Sebbene negli
ultimi anni le istituzioni culturali abbiano promosso la festa dei defunti come
simbolo di un carattere autenticamente messicano e di una tradizione indigena
antica, trasformandola in uno strumento di definizione identitaria, in
opposizione all’egemonia culturale degli Stati Uniti e dell’Europa,
l’immaginario macabro si è sviluppato nell’ambito di due contesti molto diversi:
da una parte l’evoluzione religiosa e demografica del periodo coloniale,
dall’altra la rivoluzione del XIX secolo e la stampa. Piuttosto che considerare
l’immaginario macabro messicano come retaggio culturale puramente indigeno,
sopravvissuto alla modernità (come nella motivazione della proclamazione Unesco),
in questa tesi si è dunque cercato di metterne in evidenza il ruolo attivo nel
processo di costruzione di un immaginario nazionale.
L’opposizione
tra tradizionale e moderno assume così una natura essenzialmente politica:
rafforzando l’identità del Paese, particolarmente in opposizione al dominio dei
vicini Stati Uniti, la cultura tradizionale agisce anche come elemento di
coesione interna e di rivendicazione nazionale in un contesto globalizzato.
Nonostante la strumentalizzazione del dia de muertos a fini politici e
commerciali, l’analisi storica dell’evoluzione di tale festa e dell’immaginario
macabro messicano ha reso evidenti le potenzialità critiche intrinseche a tale
fenomeno culturale: dalla resistenza indigena nel periodo coloniale, che ha
permesso il mantenimento di alcuni elementi rituali fino ad oggi, all’arte
sovversiva che attraverso la stampa rivoluzionaria si fa portavoce dei diritti
civili del popolo. In questo contesto l’arte messicana contemporanea assume il
ruolo di agente attivo nel consolidare certi stereotipi come nel metterli in
discussione, e nel contrapporsi all’ideologia dominante.
Note biografiche sull’autrice
Laurea
specialistica in Storia delle arti e conservazione dei beni artistici
all’Università Ca’ Foscari di Venezia (ottobre 2013) con una tesi
interdisciplinare sull’antropologia dell’arte, sulla storia e il diritto
internazionale e sull’arte contemporanea.
Per contattare l’autrice:
clodine.car@hotmail.it